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Il caso

Ex lavoratori Eurozinco. Un'altra Pasqua amara

Da anni i 73 dipendenti attendono stipendi e tredicesime. La vendita dello stabilimento sarebbe in stallo: niente spettanze

Eurozinco, dopo il Natale all'asciutto e il deposito milionario per l'acquisto del sito, l'ennesima disillusione per gli ex dipendenti che speravano di trovare le loro spettanze nell'uovo di Pasqua. Qualcuno parla di maledizione, altri di sfortuna, ma resta il fatto che da anni, ormai, ogni flebile speranza si trasforma in amara delusione. I 73 lavoratori ex dipendenti di Eurozinco, in attesa da ben nove anni delle somme conteggiate ed iscritte a loro favore tra i debiti privilegiati nel lontano 2015, stanno subendo l'ennesima beffa.

I legali di alcuni di loro avevano dato per certo il deposito di una importante somma, effettuato da un misterioso acquirente a fronte dell'assegnazione del corpo di fabbrica e del rimanente spazio all'aperto. Pare invece che il soggetto in questione, imprenditore o semplice investitore, sia rimasto impigliato nella rete degli inquirenti impegnati nella spinosa vicenda che ha visto fermi eccellenti di bancari, imprenditori e notai.

Inizialmente veniva data per più che probabile l'assegnazione dell'ex stabilimento alla società con capitale turco che ha acquistato la Siderpali, dirimpettaia della Eurozinco, e ormai proprietaria di una parte del vasto piazzale esterno al martoriato opificio. Abbiamo sentito alcuni degli ex dipendenti che hanno ricordato, con orgoglio trasformatosi in rabbia, il glorioso periodo nel quale, mentre altre aziende della galassia Siderpali arrancavano, lo stabilimento anagnino produceva e vendeva accumulando ricavi vanificati dalle voragini provocate da altri. Nel 2015 il triste epilogo, con la promessa di venire saldati degli stipendi arretrati e tredicesime con gli incassi che sarebbero stati effettuati. Nonostante però la vendita di alcuni beni, e addirittura delle riserve di acidi contenuti nelle vasche utilizzate per la zincatura dei manufatti, nessun euro è stato loro riconosciuto.

Con le recenti operazioni, le casse del curatore sarebbero floride, e non si comprende cosa impedisca la consegna agli aventi diritto. Il timore che la possibile sospensione dell'operazione in atto possa danneggiare i 73 ex dipendenti e le loro famiglie è purtroppo reale. Sarebbe perciò doveroso chiarire la situazione.

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