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Il vertice

Tavolo sulla sicurezza, il ministro Piantedosi a Frosinone

Il ministro dell'interno presiederà un comitato straordinario per l'ordine pubblico. L'invito arrivato poco più di una settimana fa dal sindaco Riccardo Mastrangeli dopo la sparatoria in via Aldo Moro

Tempestiva la risposta del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Questa mattina sarà a Frosinone, in Prefettura, per presiedere un tavolo sulla sicurezza. Poco più di una settimana fa la proposta al ministro, da parte del sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli, ricevuto al Viminale, di convocare nel più breve tempo possibile un comitato straordinario per l'ordine pubblico «affinché i cittadini di Frosinone, in un momento così difficile, ricevano una ulteriore ed importante testimonianza di vicinanza da parte dello Stato».

Celere la risposta di Piantedosi che oggi arriverà in Ciociaria, dopo l'emergenza sicurezza di queste ultime settimane, in particolare dopo l'episodio di violenza, costato la vita a un giovane albanese, freddato il 9 marzo scorso, nella centralissima via Aldo Moro. Per l'omicidio del ventisettenne Kasem Kasmi è in carcere il connazionale Mikea Zaka. Il ventitreenne deve rispondere anche di tentato triplice omicidio. Nella sparatoria sono infatti rimasti feriti il fratello della vittima e altri due connazionali.

L'incontro con il sindaco
Il 19 marzo il primo cittadino di Frosinone è stato ricevuto al Viminale dal ministro Piantedosi esprimendo, durante l'incontro, anche i complimenti «per l'ineccepibile e puntuale azione di coordinamento condotta dal prefetto Liguori e per l'efficace lavoro di investigazione effettuato dal procuratore della Repubblica Guerriero, dal questore Condello e da tutte le forze dell'ordine, che ha permesso di assicurare immediatamente alla giustizia il responsabile dell'efferato omicidio avvenuto in via Aldo Moro, un episodio terribile che non ha precedenti nella nostra comunità». L'episodio, salito alla ribalta anche della cronaca nazionale, come era inevitabile ha sconvolto la città. E ha aperto una serie di interrogativi sulla sicurezza, percepita e reale, a Frosinone. La polizia, dopo la sparatoria, si è subito messa sulle tracce dell'autore. Sentitosi braccato, il ventitreenne si è presentato in questura. Fondamentale anche l'occhio delle telecamere della videosorveglianza dello Shake bar (dove è avvenuta la sparatoria nell'ora dell'aperitivo, davanti a tanti giovani e famiglie a passeggio) e di quella esterna del Comune di Frosinone.

Primo tavolo sulla sicurezza
La mattina successiva all'omicidio, di domenica, in Prefettura è stato convocato un primo tavolo sulla sicurezza. Alla riunione hanno partecipato il prefetto Ernesto Liguori, il procuratore della Repubblica di Frosinone Antonio Guerriero, il questore Domenico Condello, il comandante provinciale dei carabinieri Gabriele Mattioli, il comandante provinciale della Guardia di finanza Cosimo Tripoli, il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli, il presidente della Provincia Luca Di Stefano. Immediata anche la risposta sul fronte dei controlli e della prevenzione. Più pattuglie e più uomini sono stati visti in queste ultime settimane non solo in via Aldo Moro ma anche nella zona del Casermone, a corso Francia, in via Bellini e in altre aree "sensibili". Risposte anche in termini di sequestri di quantitativi di droga nelle piazze dello spaccio.

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