Spazio satira
Il caso
24.03.2024 - 14:58
L'ex sindaco Angelo Veronesi
Inchiesta sui contributi agli indigenti risalente al 2016, gli avvocati Tozzi e Maietta intervengono circa le posizioni dei loro assistiti Nozori e Veronesi. «Pur nel rispetto dei lavori della Suprema Corte d'Appello che facendo riferimento ai verbali della polizia giudiziaria, ha confermato la sentenza di condanna al risarcimento erariale, il mio assistito Nozori precisa che all'epoca dei fatti, in qualità di responsabile dei servizi sociali, svolgeva la propria mansione in altro palazzo comunale distaccato dai servizi sociali e si limitava, come afferma giustamente la Corte, a firmare gli atti amministrativi. Atti che venivano predisposti dalle assistenti sociali, le quali una volta compilate le determinazioni, le portavano alla firma del responsabile e, come si evince dagli atti, lo rassicuravano, circa l'istruttoria svolta e quindi sui requisiti dei richiedenti».
Riguardo alle contestazioni ricevute, Nozori e l'ex sindaco Veronesi, tramite i loro avvocati, spiegano: «si può documentare chiaramente che le persone non sono sconosciute ai Servizi Sociali, basti vedere l'Albo dei beneficiari. Dagli atti risulta che appena 19 persone indigenti su 136 hanno compilato la domanda per la prima volta ai Servizi sociali. Non risultano agli atti comunali persone che hanno ottenuto il beneficio ancora prima di averlo chiesto e da accertamenti risulta che è impossibile averlo riscosso prima ancora di averlo chiesto o ore dopo, in quanto i mandati di pagamento risultano stati emessi dal Servizio finanziario ad un intervallo di tempo pari a 20/30 giorni dalla data della richiesta».
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