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La mobilitazione

Mercato coperto, il fronte del no scende in piazza

Mercato coperto e locale commerciale nell'area di via Falcone. Il movimento “Ceccano 2030” contesta il progetto e suona l'adunata

"No alla Contea del cemento. Difendiamo la bellezza di Ceccano". È lo slogan con cui il movimento "Ceccano 2030", formato da Europa verde e Unione popolare per Ceccano, invita la cittadinanza all'incontro pubblico di oggi pomeriggio, alle 17.30, in via Giovanni Falcone, accanto al piazzale Peppino Impastato, a due passi dall'area verde dov'è prevista la costruzione di un complesso edilizio con mercato coperto e un locale commerciale.

"La giunta Caligiore nel 2023 aveva dato il nulla osta per la realizzazione di un locale commerciale ad uso privato e di un mercato coperto comunale in via Falcone in un'area in gran parte pubblica - scrive il movimento in una nota - E in poco meno di un anno, muovendosi nel silenzio, sta andando avanti nel progetto di coprire con una colata di cemento un'area verde nel pieno centro della città, servendosi delle forme e dei cavilli di legge per non passare dal vaglio comunale e regionale".

"Ceccano 2030" contesta la scelta dell'amministrazione sin dall'inizio, definendola "una decisione scellerata, una violenta aggressione ai beni comuni di Ceccano". Nei mesi scorsi il movimento ha raccolto oltre trecento firme in calce a una petizione popolare che chiede lo stop dell'operazione, interessando della vicenda anche l'Anac.

"Non avendo avuto risposte da parte dell'amministrazione comunale - afferma il movimento - abbiamo deciso di portare in Regione Lazio la lotta in difesa del verde pubblico e dei beni comuni di Ceccano, chiedendo un'audizione in Commissione urbanistica: audizione che gli amici della giunta Caligiore stanno in tutti i modi cercando di rimandare, evitando ogni forma di incontro ufficiale e confronto pubblico perché non saprebbero come giustificare l'ennesima mistificazione per insediare cubature, del tutto avulse dalle esigenze cittadine".

La proposta di "Ceccano 2030" è: "ripensare la pianificazione urbanistica di concerto coi cittadini, cominciando dalle aree verdi come quella di via Falcone, che potrebbero essere riqualificate per renderle fruibili senza deturpare la natura e secondo la destinazione d'uso".

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