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Il caso

Video della sparatoria on line. Nuovo esposto al Garante

L'hanno presentato i consiglieri Pasquale Cirillo e Maurizio Scaccia. Chiesta una verifica sulla corretta gestione dei dati personali da parte dell'ente

Nuovo esposto al Garante della privacy sul video della sparatoria dello Shake bar. Un atto che getta ulteriore benzina sul fuoco dopo il terremoto amministrativo seguito alla pubblicazione del video, registrato dalle telecamere del Comune e custodito al Ced, con tanto di dimissioni dell'assessore Alessandra Sardellitti.

Infatti, dopo la notifica da parte del Comune all'Authority, il 14 marzo, quindi all'indomani della scoperta della fuoriuscita del video, acquisito dalla procura di Frosinone come fonte di prova dell'omicidio di Kasem Kasmi e del triplice tentato omicidio degli altri albanesi colpiti da Mikea Zaka, l'uomo arrestato dalla squadra mobile la notte stessa della sparatoria, ieri sono stati i consiglieri comunali di Forza Italia, Pasquale Cirillo e Maurizio Scaccia, a presentare un esposto al Garante.

I due esponenti di maggioranza chiedono di sapere «se è stata fatta la necessaria formazione prima delle nomine» dei responsabili del trattamento e se «le nomine sono state fatte per iscritto e con la relativa accettazione». E ancora «se sono state predisposte» le nomine «anche per chi accede ai dati come persona giuridica esterna al Comune». E «se sono state evidenziate le prescrizioni previste» dalla norma.
I due consiglieri azzurri chiedono, poi, di sapere se esiste «un registro delle attività di trattamento» e se «è aggiornato». Altra questione, posta nel documento, se esiste «la funzione di valutazione d'impatto sulla protezione dei dati». Cirillo e Scaccia ricordano, inoltre, che «il sindaco rimane l'unico responsabile del corretto trattamento dei dati assicurandosi di implementare tutte le necessarie procedure affinché non vi verifichino trattamenti illeciti di dati».

L'esposto si conclude con la richiesta al Garante della privacy «di avviare una verifica tesa ad accertare la corretta gestione del trattamento dei dati». Ma soprattutto finirà con l'alimentare le polemiche seguite alla divulgazione delle immagini della sparatoria del 9 marzo.
«Il Garante è già stato informato dal Comune che è il titolare del trattamento. La notifica è stata tempestiva. C'è piena collaborazione da parte del Comune», spiega l'avvocato Matteo Perlini, responsabile della protezione dei dati personali dell'ente.

Ora starà al Garante, che ha avviato un'istruttoria, fare i necessari accertamenti e valutare se ci sono state violazioni dei dati personali. E nel caso adotterà i conseguenti provvedimenti sanzionatori.
Va considerato, infine, che a presentare reclamo al Garante e chiedere i danni potrebbero essere persone riprese dal video, qualora si ritenessero riconoscibili dalle immagini poi diffuse in rete. E che, dopo qualche ora, peraltro, sono state rimosse.

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