Spazio satira
L'inchiesta
21.03.2024 - 08:14
Romina De Casare, la vittima, e Pietro Ialongo, l'ex fidanzato ora a processo con l'accusa di omicidio volontario e stalking
Il processo per l'omicidio di Romina De Cesare alle battute conclusive. È prevista per oggi, davanti alla Corte d'assise di Frosinone, la discussione e, salvo che l'udienza si prolunghi oltre il previsto, anche la sentenza.
A giudizio, con l'accusa di omicidio volontario e atti persecutori è l'ex fidanzato, Pietro Ialongo, molisano di Cerro al Volturno come la vittima, 36 anni, che stava per andare via dall'appartamento di via del Plebiscito che condivideva con l'ex.
Il processo, davanti alla Corte d'assise presieduta dal giudice Francesca Proietti, è iniziato il 2 febbraio dell'anno scorso. Esauriti tutti i testimoni (35 quelli del pm, 11 quelli della difesa) e i consulenti, oggi il pubblico ministero Vittorio Misiti farà la requisitoria. A seguire le parti civili, per la famiglia Ialongo (il padre Mario presente a tutte le udienze) gli avvocati Danilo Leva e Fiore di Ciuccio, nonché per l'associazione Liberaluna di Campobasso l'avvocato Maria Calabrese. Quindi la difesa dell'imputato, con i legali Riccardo Divizio e Vincenzo Mercolino.
Subito dopo il delitto, il 2 maggio 2022, e la scoperta del corpo di Romina, colpita, dopo una discussione al rientro a casa, prima alle spalle e poi in punti vitali con 14 fendenti, Ialongo era scappato verso il litorale pontino, a suo dire con intenti suicidi, dove era stato bloccato nudo sulla spiaggia dai carabinieri. In via del Plebiscito, nel frattempo, arrivava la squadra mobile che avviava le prime indagini, basate anche sulle dichiarazioni dei vicini di casa cinesi che avevano registrato un audio e sui video di alcune telecamere.
Dalle telecamere di via del Plebiscito, l'ultima immagine di Romina viva, alle 0.27, circa 10 minuti dopo, alle 0.37, in direzione opposta, verso piazza della Libertà si vedeva un uomo in fuga, poi identificato in Ialongo, così aveva riferito in aula il dirigente della squadra mobile Flavio Genovesi. L'auto, un'Audi A4 intestata a Romina, era stata vista ancora alle 2.55 in un distributore sulla Monti Lepini, quindi a Terracina, alle 3.36 e alle 3.48, fino a Sabaudia, il pomeriggio successivo, alle 17.40.
Nell'ultima udienza, il mese scorso, il consulente tecnico d'ufficio il medico Peppino Nicolucci, incaricato di verificare le condizioni psicofisiche dell'imputato, aveva concluso: «Pietro Ialongo ha agito per una forma di gelosia e di possesso», ritenendolo capace di intendere e volere. La difesa, infine, ha chiesto al pm una modifica al capo d'imputazione sulle aggravanti, che sono lo stalking, il rapporto di convivenza e l'attuale relazione affettiva. Per la difesa la convivenza e la relazione affettiva sono alternative tra loro.
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