Spazio satira
Il caso
29.02.2024 - 14:00
Ilaria Fontana
Qual è il cronoprogramma previsto per la conclusione dei lavori del depuratore comunale e per far uscire Anagni dalla procedura d'infrazione europea per assenza di depurazione? Lo chiede l'onorevole Ilaria Fontana al ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin con un'interrogazione.
La deputata del Movimento 5 stelle, membro della commissione ambiente della Camera ed ex sottosegretario alla transizione ecologica nel governo Draghi, interviene così ancora una volta sull'incompiuta che da decenni ormai non riesce a vedere la luce e che provoca il mancato rispetto delle direttive europee con la conseguente procedura d'infrazione.
«È l'ennesimo atto che presento negli anni per fare luce su questa vicenda - spiega la Fontana - Il depuratore di Anagni è un'opera per la quale da oltre vent'anni sono state stanziate risorse sia per il completamento che per la relativa rete fognaria. Nel corso del tempo la data prevista per il termine dei lavori è stata continuamente posticipata fino ad arrivare nel 2014 all'apertura di una procedura di infrazione comunitaria per mancato rispetto delle direttive europee in materia di depurazione delle acque reflue. Malgrado il procedimento a carico dell'Italia, sono avvenuti ulteriori slittamenti della fine dei lavori per l'impianto: prima il 2018, poi il 2021, fino ai recenti annunci di nuove risorse disponibili nell'ottobre 2023 implicando che, di fatto, si è ancora lontani dal mettere a norma la gestione dei reflui urbani».
«Nessuna novità nemmeno a fronte del recente annuncio di Regione Lazio e Consorzio Asi sull'investimento di oltre 45 milioni di euro per opere infrastrutturali - aggiunge la parlamentare del M5s - Ad agosto ho depositato un'altra interrogazione sempre su questa tematica. Oggi chiedo al ministro dell'ambiente Pichetto Fratin sia il cronoprogramma stimato per la fine dei lavori che il periodo in cui si possa ragionevolmente ipotizzare l'uscita dell'agglomerato di Anagni dalla situazione di non conformità attuale».
E conclude: «Non smetteremo mai di chiedere lumi, trasparenza e giustizia perché l'ambiente va curato e tutelato, non bypassato in nome di una semplificazione e burocrazia che in questo caso non c'entra proprio nulla».
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