Spazio satira
La battaglia
17.11.2023 - 10:00
Un altro sit-in per Mimmo, con il fratello Giordano sceso in campo accanto alla madre e a tanti sostenitori che non si arrendono. E tornano a chiedere un processo a sei anni dalla morte del giovane romano all'interno del carcere di Cassino. Ieri la manifestazione fuori dal ministero di Grazia e Giustizia, martedì ancora in piazza a Cassino. Affinché i riflettori su una vicenda tutta da chiarire non siano spenti. «Vogliamo la verità per mio fratello Mimmo, morto sei anni fa nel carcere di Cassino. Chiediamo - ribadisce Giordano al megafono - un processo che faccia luce sulla sua scomparsa».
Parole importanti, a pochi giorni dall'udienza davanti al gup di Cassino, fissata al 30 novembre. E martedì prossimo la delegazione sarà ancora una volta a Cassino, per sensibilizzare e chiedere ancora giustizia. Mimmo D'Innocenzo - lo ricordiamo - giovane romano di 32 anni, muore il 27 aprile del 2017 per un malore nel carcere di via Sferracavalli. Sul braccio un foro di siringa. I familiari non hanno mai creduto all'ipotesi di una overdose: impossibile per un giovane che non faceva uso di eroina.
La difesa della famiglia, rappresentata dall'avvocato Vitelli, riesce a scoprire attraverso indagini difensive l'esistenza di un testimone che avrebbe riferito di un'iniezione la sera precedente al malore. Forse calmanti. Esisterebbe la testimonianza di un agente che riferisce di aver accompagnato il ragazzo in infermeria per un malore.
Ma né medico né infermiera ricordano nulla. E il registro degli ingressi non esiste più. Come pure la gola profonda che raccontò come era andata. Inizia la battaglia da parte della famiglia. Mamma Alessandra, insieme al fratello di Mimmo - Giordano - e alla delegazione da Roma raggiungono più volte piazza Labriola per chiedere un processo in grado di fare giustizia: a sei anni dalla morte del giovane ancora si è in attesa. All'apertura del processo d'appello per Serena Mollicone erano tutti fuori dal tribunale: giustizia per Serena, Mimmo e per tutti coloro che ancora la stanno cercando con forza.
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