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Le indagini

Operazione "Silla", spaccio vicino all'Abbazia. Ecco come agiva il gruppo

Arrestati dai carabinieri giovedì tre giovani di nazionalità albanese. Lunedì sono previsti gli interrogatori di garanzia

Dovrebbero essere effettuati lunedì gli interrogatori di garanzia dei tre soggetti di nazionalità albanese di 33, 31 e 19 anni, arrestati nella notte di giovedì 9 novembre, nell'ambito dell'operazione denominata "Silla", dai carabinieri della stazione di Isola del Liri e della compagnia di Sora. Sul gruppo criminale, i carabinieri avevano già eseguito delle attività di indagine.

In particolare, il maggiore dei due era stato arrestato il 30 gennaio 2018 dai carabinieri della compagnia di Alatri, e nello specifico dalla stazione di Boville Ernica, poiché trovato in possesso di 250 grammi di cocaina. Nel giugno del 2019 era toccato al fratello minore, anche lui trovato in possesso di cocaina e denaro, ad essere arrestato. All'epoca dei fatti risiedevano a via Reggimento di Monte San Giovanni Campano e a procedere furono i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Sora.

Successivamente il 18 giugno 2022, i carabinieri della stazione di Isola del Liri, sempre con i colleghi del nucleo operativo e radiomobile di Sora, arrestavano quest'ultimo nuovamente. Avendo il sospetto che l'attività di spaccio da parte dei due fratelli dopo il lockdown fosse ripresa e, dopo una serie di verifiche e di accertamenti, avevano localizzato la nuova abitazione in località Quercia Pelosa, sempre di Monte San Giovanni Campano dove, a seguito di una perquisizione, anche questa volta vennero trovati droga e soldi. Con il trentunenne, arrestata anche la compagna, una donna di origini brasiliane oggi di trentotto anni, tra l'altro incontrata anche nel corso delle perquisizioni effettuate lo scorso giovedì. Questa la notizia riferita lo scorso giugno, poco prima che l'uomo compisse trenta anni.

"Nei giorni scorsi, si è svolta l'udienza di convalida dell'arresto di un ventinovenne di origine albanese e una trentasettenne di origine brasiliana, tratti in arresto in flagranza di reato lo scorso sabato 18 giugno a Monte San Giovanni Campano dai carabinieri della compagnia di Sora, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina. Nello specifico i carabinieri della locale stazione nel corso di un servizio di controllo del territorio avevano fermato l'uomo nei pressi della sua abitazione e visto il suo atteggiamento inquieto e i precedenti a suo carico, hanno deciso di approfondire il controllo con l'ausilio dei colleghi delle stazioni di Casalvieri, Isola del Liri e del Norm. Nel corso della perquisizione domiciliare eseguita presso l'abitazione dei due è stato rinvenuto, occultato all'interno di una coperta in un armadio della stanza da letto, un grosso involucro di cellophane risultato poi contenere circa 150 grammi di cocaina, nonché un altro involucro con ulteriori 20 grammi circa di analoga sostanza, materiale vario utilizzato per il confezionamento delle dosi e due bilancini di precisione intrisi di sostanza stupefacente. Nel corso delle operazioni i militari hanno rinvenuto altresì del denaro contante per circa 7.000 euro in banconote di vario taglio, suddivisi in due mazzette omogenee. La droga, il denaro e il materiale per il confezionamento sono stati posti sotto sequestro, mentre gli arrestati sono stati trasferiti rispettivamente nel carcere di Frosinone e Roma Rebibbia. A seguito dell'udienza di convalida i due arresti sono stati convalidati."

Proprio a seguito di tali fatti i militari dell'arma hanno avuto la conferma che i sospetti erano più che fondati e che sui fratelli, sui movimenti intorno a quella casa, dovevano essere effettuati degli approfondimenti. Così, mentre nel gennaio del 2023 veniva patteggiata la pena per questo arresto, i carabinieri di Isola del Liri e del Norm erano già appostati a seguirne i movimenti per poi finire "cuffie in testa" ad intercettare le loro comunicazioni con i pusher. Il primo pusher è stato arrestato ad aprile del 2023, notizia non diffusa per evitare di smuovere le acque, in quanto si stavano stabilendo i dettagli sul modus operandi, sui mezzi a disposizione, sui luoghi che il gruppo criminale aveva scelto come piazza di spaccio, sul percorso effettuato sistematicamente dagli spacciatori, sulla lista degli acquirenti identificati.

Successivamente all'arresto di questi, un ventiseienne albanese, l'ulteriore conferma dell'arroganza criminale dei tre a capo del gruppo delinquenziale: l'arrestato ritorna in patria e sostituzione immediata con altro pusher sempre proveniente dall'Albania, circostanza descritta nella richiesta dell'organo inquirente e riportata dal Gip in ordinanza, segno di un'organizzazione solida e già preparata ad ogni evenienza. All'arrivo del nuovo spacciatore, qualche giorno di "istruzione" e poi via a pieno regime. Ormai però i carabinieri avevano ben presente quali fossero modalità e tempistiche e, appena compreso che per il nucleo familiare a capo dell'attività di spaccio nulla doveva essere cambiato, i militari hanno colpito ancora. Venne definita "operazione deja vu" proprio perché la sensazione degli investigatori, increduli rispetto alla sfrontatezza dei criminali, era il surreale riproporsi di una scena già vista. Di seguito uno stralcio della notizia diffusa all'epoca:

L'hanno chiamata operazione "Deja vu", i carabinieri di Isola del Liri che, con la collaborazione dei colleghi di Monte San Giovanni Campano, hanno arrestato un trentaduenne di nazionalità albanese trovato in possesso di droga e denaro. In particolare, nei giorni scorsi, uno degli operanti, mentre si trovava in un supermercato della zona ha notato la persona che, nel parcheggio a bordo di una utilitaria di colore bianco, aveva un atteggiamento strano di attesa …

…nella tarda mattinata, nel transitare nei pressi dello stesso supermercato, il carabiniere ha avuto un "flash", la medesima immagine della mattinata. Sempre l'uomo che, all'interno del parcheggio, smanioso, attendeva in auto. L'agitazione è stata maggiore quando ha visto sopraggiungere la pattuglia dei carabinieri. Ha messo in moto e si è avviato per uscire dallo stallo in cui era parcheggiata la sua auto ma i carabinieri si sono avvicinati impedendone l'uscita e, scesi dall'autovettura, lo hanno bloccato per procedere al controllo. Dopo le fasi dell'identificazione, nelle quali l'uomo ha cercato di spiegare che si trovava lì a fare la spesa, i militari hanno perquisito l'autovettura rinvenendo, nel portaoggetti della portiera lato guida, un contenitore con all'interno 19 dosi di cocaina, più di 10 grammi, e circa 100 euro in banconote di vario taglio. Per la cronaca, non c'era la busta della spesa.

Con l'ausilio dei carabinieri della stazione di Monte San Giovanni Campano, i militari si sono portati presso il domicilio dell'uomo, proprio in quel comune, dove hanno effettuato una perquisizione domiciliare. Appena entrati nel soggiorno dell'abitazione, sotto l'imbottitura del divano, in varie mazzette e banconote di diverso taglio, i carabinieri hanno trovato più di 3.000 euro in contanti, sicuramente provento dell'attività di spaccio dell'uomo atteso che questi era entrato in Italia a fine aprile, come hanno potuto accertare verificandone il passaporto, e non svolgeva alcuna attività lavorativa lecita."

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