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La discussione

Stupro di gruppo, il pm chiede il processo per i tre accusati

Scontro sul video di dieci secondi girato quella sera. Per le difese proverebbe il consenso. Il giudice deciderà a gennaio

Chiesto il rinvio a giudizio per i tre ragazzi accusati di stupro di gruppo.
Davanti al giudice per le udienze preliminari del tribunale di Frosinone, Antonello Bracaglia Morante, si è aperta la discussione all'udienza preliminare a carico di tre ceccanesi, un ventiduenne e due ventunenni, accusati di violenza sessuale di gruppo su una ragazza di Alatri. Erano tutti presenti.
Solo a uno dei ventiduenni è contestato il reato di revenge porn (per aver diffuso un video di dieci secondi, quella serata, il 26 febbraio 2022) e lesioni. Agli altri due è stato contestato un contributo di minore entità.

Il pm Vittorio Misiti ha sostenuto le tesi dell'accusa e sollecitato il rinvio a giudizio. Per la ragazza, costituita parte civile, e che a un certo punto ha lasciato l'aula in lacrime, l'avvocato Vincenzo Galione, ha ribadito le accuse sottoscritte con la denuncia presentando una memoria. Per l'accusa si sono volute evidenziare le contraddizioni degli imputati quando sono stati sentiti, ribadendo l'attendibilità della ragazza, ascoltata anch'essa dal magistrato nelle precedenti udienze.

Per il legale la ragazza si è trovata isolata, senza capacità di scelta, tradita dall'unico dei tre che conosceva, avendo accettato di andare con loro in quell'immobile disabitato alla periferia del paese dopo aver trascorso in precedenza la serata in un bar per un compleanno. La parte civile ha riferito una frase pronunciata dalla ragazza all'idirizzo di uno dei ragazzi "Ma tu non eri gay?" per rappresentare che questi per reazione ha voluto umiliarla. Citati anche alcuni messaggi che i ragazzi quella sera si sarebbero scambiati "lasciamolo fuori" e "Imbocco io".

Dal canto loro, i tre ragazzi, difesi dagli avvocati Giampiero Vellucci, Pierfrancesco Pizzutti e Armando Pagliei, hanno sin dall'inizio dell'inchiesta negato ogni accusa. Due si sono fatti sentire dal gup in passato. E ieri le difese hanno insistito sulle contraddizioni che sarebbero emerse dal racconto e dalla denuncia della ragazza e dal video, della durata di dieci secondi, girato durante il rapporto tra i due. Un video sul quale, già in passato, è stato scontro tra accusa e difesa. Secondo quest'ultima proverebbe il consenso espresso dalla vittima al rapporto sessuale, secondo la prima sarebbe stato studiato per evitare conseguenze penali.
Il giudice, terminati gli interventi dei difensori, che hanno chiesto il non luogo a procedere, ha aggiornato l'udienza per le repliche e la decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio.

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