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Il caso

La città dei ponti dimenticati. Passerelle a pezzi e inagibili

Si lamentano i residenti dei quartieri di San Rocco e San Domenico. La vegetazione spontanea ha ormai invaso le strutture di legno lamellare che rischiano di crollare

Due ponti e un triste destino condiviso. Si lamentano sia i residenti del quartiere di San Rocco sia quelli di San Domenico. Due rioni diversi legati da un filo conduttore: il fiume Liri e i suoi due ponti di legno lamellare gemelli, entrambi segnati dal degrado.
Quello di San Domenico cadde nel fiume di notte. La passerella arrivò a toccare l'acqua; poteva essere una tragedia, fortunatamente a quell'ora non c'era nessuno.

A poche ore dal crollo, l'allora sindaco Ernesto Tersigni chiuse anche la passerella pedonale di San Rocco.
Oggi entrambe le strutture si presentano inghiottite dalla vegetazione e inagibili. Gli accessi sono sbarrati. Le amministrazioni che si sono succedute hanno sempre attenzionato le due strutture, parlando del loro recupero, di demolizione e ricostruzione, manutenzione straordinaria, ma nulla di tutto ciò è stato fatto.

Nel quartiere di San Rocco, al centro della città, il ponte è ricoperto da una fitta vegetazione, spine, rovi e perfino buste d'immondizia. Osservato da vicino il ponte lamellare denuncia l'assenza di qualsiasi tipo di manutenzione.
I cittadini non vogliono che la passerella crolli nel Liri senza che sia stato eseguito alcun intervento, sarebbe una sconfitta per una città civile, che dovrebbe tutelare le opere che realizza. Invece sia a San Rocco che a San Domenico tutto sembra affondare nel dimenticatoio, un problema vecchio di anni che nessuno sembra in grado di risolvere.

Intanto sarebbe importante una bonifica delle aree in questione, in special modo quella centrale. San Rocco è un quartiere storico di Sora, adiacente a quello di Canceglie che ha dato i natali al grande maestro del cinema Vittorio De Sica, sulla strada che durante il periodo natalizio si anima con il percorso presepiale, quindi anche meta turistica importante. Un pessimo biglietto da visita per la città che punta al rilancio proprio grazie alle sue bellezze naturalistiche e architettoniche.

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