Spazio satira
I fatti
27.07.2023 - 09:00
Punto e a capo. Una storia che si ripete, ancora e ancora. Il depuratore interno di Villa Santa Lucia è sotto sequestro. E la Reno De Medici è costretta a chiudere, anzi a richiudere, i suoi cancelli. E sospendere così la produzione.
La causa è da attribuire agli sversamenti dei reflui industriali nel Rio Pioppeto, come hanno rilevato i carabinieri forestali di Frosinone, che ieri mattina hanno dato esecuzione alla misura cautelare emanata dal gip del Tribunale di Cassino, su richiesta della Procura, per il reato di inquinamento ambientale e di smaltimento illecito di rifiuti.
I fatti contestati sono relativi agli anni dal 2020 al 2022, e riguardano la società che gestisce il depuratore a servizio della propria attività produttiva. In particolare dagli accertamenti svolti è emerso che la società sversava i reflui derivanti dall'attività produttiva, non adeguatamente depurati, nella rete fognaria gestita dall'ex Cosilam, violando i limiti imposti per lo scarico. I reflui così immessi confluivano poi nel depuratore consortile e, infine, nel fiume Rio Pioppeto, deteriorando significativamente la qualità delle acque.
Non solo: si ipotizza che gli stessi fanghi, prodotti dalla depurazione dei propri reflui, venissero scaricati dall'azienda direttamente nella rete fognaria consortile. La conseguenza è che sul Rio Pioppeto erano spesso presenti schiume e melme, fenomeno alcune volte accompagnato da forti odori, creando notevoli disagi ai numerosi residenti dell'intera zona, a cavallo tra i comuni di Villa Santa Lucia e Cassino.
La Procura ha inoltre incaricato un consulente tecnico per stilare una relazione in merito allo stato in cui versa lo stesso depuratore della società: alcune parti della struttura erano ammalorate e in pessimo stato di conservazione. Le tubazioni idrauliche erano in avanzato stato di ossidazione, alcune apparecchiature erano dismesse o fuori servizio, mentre altre presentavano copiose perdite di liquami e oli.
Sulla vicenda, è intervenuta anche l'azienda: «Reno De Medici ribadisce la sua piena fiducia nell'operato della Magistratura e assicura totale disponibilità e massima collaborazione per fornire agli inquirenti tutti gli elementi utili per una chiara e veloce risoluzione della vicenda».
Le reazioni, soprattutto da parte dei dipendenti della mega cartiera, non si sono fatte attendere. I sindacati lanciano l'allarme: «Non si comprende come sia possibile sequestrare un impianto di depurazione mantenuto e performante, mentre nulla si sa sull'impianto a valle», scrivono le parti sociali in una nota. «La preoccupazione principale della delegazione sindacale è che questo provvedimento cade in un momento di grande difficoltà del settore, che si aggiunge ad un fermo forzato di cinque mesi nel 2022 e ad una faticosa ripresa nel 2023».
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione