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La vicenda

Ladri in casa dell'avvocato morto Andrea Dini. Aperta un'inchiesta

Nella notte tra venerdì e sabato il raid nell'abitazione di Andrea Dini. Per entrare è stato fatto un buco alla parete. Ieri pomeriggio l'ultimo saluto al professionista

Un grosso buco nella parete della sua abitazione di via Tiburtina. Qualcuno è entrato e ha messo a segno un furto. Non è chiaro cosa sia stato portato via. Se si sia trattato di un furto su commissione, per rubare eventualmente documenti, o ladri in azione a casa di una persona morta solo pochi giorni fa. Saranno le indagini della polizia a chiarire anche questo altro lato oscuro di una vicenda che da martedì sera, giorno della tragedia, sta alimentando sempre più dubbi e perplessità. La morte dell'avvocato Andrea Dini, precipitato da un palazzo in via Kennedy dove aveva lo studio legale, continua a essere avvolta nel mistero.

Intanto, ieri, è stato portato l'ultimo saluto al noto professionista. Tante le persone che hanno preso parte ai funerali officiati nella chiesa di Madonna della Neve, nella parte bassa del capoluogo. Amici, colleghi, le numerose persone che lo conoscevano e stimavano, si sono stretti attorno ai familiari del cinquantenne. Tanti i volti rigati dalle lacrime. Commovente il ricordo, al termine del rito funebre, di un collega e di un amico di infanzia di Dini. Lo hanno ricordato con parole di stima, affetto, sottolineando l'amico, il collega, il professionista che era. Una persona su cui poter contare, sempre in prima linea per gli altri, cordiale. Con il sorriso sulle labbra, anche se un problema di salute da qualche tempo lo preoccupava e aveva tolto all'avvocato parte della serenità.

La notizia del furto a casa del frusinate, a pochi passi da piazza Madonna della Neve, in via Tiburtina, ha destato ancora più sconcerto e incredulità. La polizia scientifica è intervenuta sul posto per avviare tutti gli accertamenti del caso e per trovare elementi utili alle indagini.
Intanto nei giorni scorsi è stata aperta un'inchiesta dal pm Samuel Amari per la morte del cinquantenne ed è stata effettuata l'autopsia. Sono stati sequestrati telefoni e pc di Dini, ed è stato dato incarico a un ingegnere informatico, Stefano Solli titolare della Discovery 164, per estrarre la copia forense dai dispositivi.

Perché è successo e, soprattutto, che cosa è successo? Sono domande che da poco dopo la mezzanotte di mercoledì, quando è arrivata la conferma che il corpo a terra, ormai senza vita, fosse proprio dell'avvocato Andrea Dini, si susseguono tra familiari, amici e colleghi del professionista di cinquant'anni, residente nel capoluogo ciociaro. Nulla viene lasciato al caso. Indagini che vanno di pari passo, ora, anche con il furto nella sua abitazione.

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