La polemica
12.10.2022 - 14:30
«Lasciati a casa, senza stipendio e senza dignità. Docenti specializzati scavalcati in blocco nell'assegnazione degli incarichi da colleghi privi di specializzazione».
Numerosi docenti specializzati della provincia di Frosinone denunciano quanto sta accadendo con i bollettini di assegnazione delle supplenze annuali docenti per la classe di concorso Adss, ossia sostegno alla scuola secondaria di secondo grado. «Nel bollettino di assegnazione delle supplenze stilato lo scorso 6 ottobre dall'ufficio scolastico provinciale di Frosinone è accaduto qualcosa che ha dell'indecente: noi docenti specializzati, circa 150, siamo stati scavalcati in blocco nell'assegnazione degli incarichi da colleghi privi di specializzazione.
Non solo, già nel bollettino precedente, quello 16 settembre, si è verificata la stessa situazione per un totale di ulteriori 11 posti. Inoltre, nelle disponibilità diramate dall'ufficio scolastico provinciale di Frosinone, con riferimento al secondo bollettino, non sono state assegnate ulteriori 12 supplenze inizialmente preventivate, essendo di fatto sparite. Ci chiediamo come sia possibile. Alla pioggia di mail, pec e telefonate fatte pervenire non è mai seguita una comunicazione ufficiale, ma sempre risposte poco esaustive, sempre differenti e mai accreditate».
Duro lo sfogo: «Le scuole sappiamo essere in affanno e noi siamo lasciati a casa, senza stipendio e senza dignità. Ma soprattutto dov'è la tutela per i ragazzi più fragili? Affidati a docenti senza titolo in luogo di noi che abbiamo dedicato tempo, soldi e passione per ottenere una formazione idonea a seguire i casi di disabilità. Se l'algoritmo ha avuto delle defaillance è giusto che queste si sanino senza creare nocumento a chi ha investito in questo campo e non può essere una vittima di questo sistema. Le nostre domande sono ben compilate, al pari di quelle dei nostri colleghi specializzati nel primo turno di nomine. È verosimile che nessuno specializzato sia stato ritenuto idoneo dal sistema? È verosimile che questo sia accaduto in un solo colpo per 150 docenti? La risposta è no. Ora chiediamo risposte».
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