Spazio satira
I fatti
11.10.2022 - 23:40
Stanno emergendo pian piano i dettagli sulla vasta operazione dell'Arma che ha interessato la città martire. Un'operazione durata molte ore e che ha portato all'esecuzione di cinque misure cautelari: due ai domiciliari e due in carcere insieme a un obbligo di firma. Diverse le contestazioni, con accuse molto pesanti (a vario titolo), come la tentata estorsione insieme a lesioni gravi, relative a due episodi distinti.
Un primo (che risale all'agosto scorso) in danno di un giovane straniero che avrebbe occupato un alloggio popolare: a lui alcuni dei coinvolti avrebbero chiesto dei soldi per poter restare nell'alloggio della Malfa. Ma il giovane non ci sarebbe stato, andando dritto dai carabinieri. Un secondo, invece, a settembre. In questo caso sarebbero stati coinvolti altri dei cinque indagati: un regolamento di conti per un presunto furto perpetrato ai danni della donna. Così il malcapitato ritenuto l'autore del colpo nell'abitazione della donna ora destinataria dell'obbligo di firma sarebbe stato punito da due dei coinvolti, che già si trovavano ai domiciliari.
Una ricostruzione difficile, anche perché le attività prima di perquisizione, poi di escussione, di notifica e per due di traduzione in carcere sono andate avanti fino a tardi. A rappresentare gli indagati gli avvocati Mariano Giuliano, Ernesto Cassone e Elisabetta Nardone e l'avvocato Gemma Farignoli.
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