La solennità
11.08.2022 - 20:00
Il vescovo Spreafico durante l'omelia di martedì sera al cospetto di una enorme folla di fedeli
È ancora miracolo, il sangue di San Lorenzo è tornato a sciogliersi. Comunque lo si voglia chiamare, è un fenomeno straordinario che colpisce chiunque ne venga a conoscenza e decida di osservarlo.
Gremite di gente le navate della Collegiata gotico cistercense di Santa Maria, dove don Italo Cardarilli ha guidato i fedeli in questo mistero di fede attraverso iniziative, concerti, funzioni religiose, visite ufficiali e una costante presenza dei parrocchiani, che hanno partecipato all'allestimento dell'evento. Durante la novena i primi segni dello scioglimento; in realtà all'inizio della funzione c'era solo una massa nera che giaceva sul fondo dell'ampolla. Poi, nei giorni seguenti, questa ha iniziato a trasformarsi in sangue vivo appena uscito da una ferita. Due passaggi Rai per questo prodigio straordinario, registrati dalla troupe il 9 e ieri, sia per la trasmissione "A sua immagine", sia per un passaggio al Tg regionale. La messa solenne serale del 9 è stata officiata dal vescovo Ambrogio Spreafico che, nella sua omelia ha ribadito il concetto cristiano di bene, citando la metafora del sangue: «Il martire Lorenzo vorrebbe sciogliere il nostro cuore e il nostro animo per godere la gioia del dare e dell'amore. Lasciamoci aiutare da lui che, nel dono della vita per i poveri, il suo tesoro, è diventato luce e guida per noi».
Oltre la festa, un momento di riflessione su come sia importante essere uniti e altruisti. Essere cristiani significa dare la possibilità alla propria intelligenza di propendere al bene attraverso un percorso di sacrificio e sofferenza. Esposto accanto all'altare, il busto contente un osso di San Lorenzo, opera realizzata dall'artista Giuliano Giuliani su commissione di don Italo, proprio per dare ai fedeli un contributo concreto, che evidenzia quanto sia rilevante vivere nella fede conoscendone i simboli.
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