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Il caso

Fieno “illegale” raccolto a Nocione nonostante i divieti: parte il processo

Il presidente dell'Ansmi provinciale Edoardo Grossi segnalò per primo la presenza di una sospetta attività illecita. Nel terreno sono stati rilevati materiali pesanti

Fieno "illegale" raccolto nell'area interdetta, nella zona di Nocione, nei giorni scorsi è partito il processo a carico dei proprietari dell'area su cui sono state fatte coltivazioni nonostante i divieti. Ad essere stato ascoltato proprio il presidente dell'Ansmi provinciale con sede a Cassino Edoardo Grossi, che segnalò per primo la presenza di una sospetta attività di raccolta del fieno nella stessa zona in cui, invece, non sarebbe potuta esistere alcuna attività dopo i divieti di pascolo, emungimento delle acque e coltivazioni. Il presidente dell'Associazione nazionale della Sanità militare italiana ha risposto al giudice relazionando su ciò che aveva visto, sullo stato dei luoghi, sui motivi che hanno portato il Comune di Cassino a rendere la zona un'area off-limits.

«Ero a una distanza di circa settecento metri, non potendo avvicinarmi in quanto proprietà privata. C'era una persona che guidava il trattore e almeno un'altra persona che stava dietro il carrello che caricava le balle di fieno» ha raccontato Grossi, ricordando le analisi dell'Arpa e i metalli pesanti rilevati dalle stesse. A processo, i proprietari del terreno. 

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