In aula
14.05.2022 - 13:00
Ancora un colpo di scena. Ieri sera dopo alcune ore dal processo il pool difensivo della famiglia Mottola ha fatto sapere che il maresciallo parlerà. Dopo il "dietro-front" della precedente udienza, il cambio di passo. Ma non si tratterà di un vero e proprio interrogatorio. Renderà, spiega il pool difensivo, spontanee dichiarazioni.
«Anna Maria Mottola ieri è stata esaminata ed ha risposto in maniera esaustiva ed esauriente. Si è proclamata innocente, così come la sua famiglia.
Se la porta fosse l'arma del delitto, così come ritenuto dalla procura, non avrebbero avuto spazio le contraddizioni o i "non ricordo" degli imputati, imprecisioni che hanno fatto di loro dei sospettati, continua Lavorino. «Al contrario, se fosse l'arma del delitto si sarebbero messi d'accordo e avrebbero portato un'unica versione» aggiunge. Ma la decisione presa ieri sera dall'ex maresciallo non è l'unica novità.
Come emerso in aula, non si esclude neppure un sopralluogo dei giudici sia in caserma, sia a Fonte Cupa: una scelta che potrebbe fugare qualche dubbio in magistrati e giudici popolari. Se così fosse, non è escluso neppure come ipotizzato dalla pubblica accusa che possano essere trasportate ancora una volta le porte (l'originale e quella gemella) ora a Milano fino ad Arce, per essere ricollocate in caserma.
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