Spazio satira
Le reazioni
05.05.2022 - 11:00
Un fidanzamento storico, dodici anni insieme, di cui otto in Francia e quattro in Italia. Due ragazzi: lei lavorava da poco in un noto locale, lui, invece, fino a marzo era impiegato in una ditta di pulizie. Un dramma orribile, Romina è stata trovata in una pozza di sangue all'interno dell'appartamento in cui conviveva con Pietro Ialongo. Da tre mesi si erano trasferiti a Frosinone, insieme, in un appartamento in via del Plebiscito. Un quartiere tranquillo dove si conoscono tutti. «Una bellissima ragazza», così la descrive il vicinato. Una "storia chiusa", isolata dal mondo esterno, che non ha permesso di stringere amicizie neanche nella nuova città. Romina, da circa due settimane, era riuscita a ottenere il posto da barista in un noto locale del centro storico.
«Ci sono notizie che non vorremmo mai ricevere.
Eravamo una grande famiglia e tu ne eri entrata a far parte. Ci stringiamo al dolore per la tua perdita», la ricordano i colleghi sui social. Aveva trovato una nuova famiglia ma venerdì mattina è stato il suo ultimo giorno di lavoro. «Intorno alle 11 Romina è scoppiata in lacrime ed è andata via – racconta una collega – Si è scusata dicendo che non sapeva se tornava e che aveva alcuni problemi da risolvere. Se c'era un nuovo compagno noi non lo sapevamo, l'ho scoperto leggendo le notizie».
Secondo il racconto dei colleghi la ragazza viveva una storia tranquilla, pacata e ufficiale. Tanto che il 25 aprile Romina avrebbe presentato ai colleghi i genitori di Pietro, in città a trovare i ragazzi. «Romina era silenziosa, parlava poco, gentilissima, educata. Era tutto tranquillo fino a venerdì scorso», racconta il direttore del locale.
Il ricordo da Cerro al Volturno
Un paesino che conta mille abitanti, in provincia di Isernia. Un dramma che ha scosso tutti. «Una ragazza semplice, solare e buona. Le volevamo tutti bene. Non ho parole per quanto accaduto. Il silenzio è la cosa migliore», così la ricordano in paese. Il sindaco Remo Di Ianni, provato dalla tragedia, ha espresso il suo cordoglio: «Non ci sono parole che possano contenere il profondo dolore che ha stravolto improvvisamente la vita di due famiglie, sconvolto quella di una intera comunità, ma soprattutto stroncato in modo così violento e inaccettabile la giovane vita di Romina, figlia della nostra comunità, conosciuta e amata da tutti, che non c'è più». Un racconto agghiacciante, surreale a cui nessuno riesce a credere.
Il capoluogo ciociaro in lutto
«Tutta la comunità di Frosinone da ieri è sconvolta per l'uccisione di Romina. L'ennesimo terribile caso di femminicidio che si consuma in Italia», denuncia Enrica Segneri. «Le donne muoiono tutte per lo stesso identico movente che non è mai per amore, non è per follia, non è mai per gelosia e non c'è più per la cieca, assurda follia di un momento – continua – Siamo ancora lontani dal cambiamento culturale a cui si auspica». Anche la Fiom Cgil Frosinone Latina denuncia l'accaduto: «La violenza di genere è una piaga sociale e culturale che determina crimini, non raptus o eccessi d'ira! Bisogna investire nelle scuole, che è il luogo in cui si formano le coscienze della nuova generazione». «Ancora una volta contiamo una vittima e arriviamo troppo tardi: una donna che voleva solo vivere», scrive in una nota il consigliere regionale Eleonora Mattia. Due comunità incredule, due le famiglie distrutte. Una giovane vita spezzata dall'ira di un momento.
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