Spazio satira
Il convegno
29.04.2022 - 13:00
Al centro Stefano Ceccarelli, presidente del circolo il Cigno di Legambiente
Un'idea «geniale» che si contrappone a una «pazzia». Un'idea nata dal basso per puntare alla riconversione dell'aeroporto militare in un parco fotovoltaico guardando a un futuro in cui l'energia è sempre più da fonti rinnovabili. Ieri, il circolo il Cigno di Legambiente ha presentato, con tanto di rendering, il progetto di recupero del Moscardini una volta che la scuola di volo andrà a Viterbo. Il presidente di Legambiente Lazio Roberto Scacchi la definisce una «proposta alternativa e diversa da quelle che siamo abituati a contrastare».
Scacchi fa subito riferimento alla situazione della Valle del Sacco, devastata da uno «sviluppo insostenibile» con «emergenze croniche da curare». Inevitabile un accenno alla proposta di Zingaretti di ridefinire la perimetrazione del Sin: «Siamo convinti che la perimetrazione debba rimanere sotto l'occhio vigile della bonifica».
Miriam Diurni, presidente di Unindustria Frosinone, esordisce così: «Sul Sin possiamo partire da punti divergenti, noi abbiamo l'obiettivo di tutelare gli investimenti, ma è chiaro che come cittadina non nego il problema creato da uno sviluppo insostenibile. Parlare di rinnovabili è un problema di sicurezza nazionale».
Viene introdotto il tema alternativo al parco solare, quello dell'aeroporto civile. Roberto Barcaroli, portavoce del comitato per la riduzione dell'impatto ambientale dell'aeroporto di Ciampino dichiara: «Non vi fate attrarre dall'idea dell'aeroporto, è una pazzia. In un'area, la valle del Sacco, con due procedure di infrazione per aria e reflui, l'idea dello scalo civile è inattuabile e contraria ai vostri interessi».
L'attualità della questione energetica - rimarca Stefano Ceccarelli presidente del circolo il Cigno di Legambiente - è ingigantita dall'attuale contesto internazionale, con la guerra in Ucraina: «L'embargo ha messo in risalto la centralità della questione energetica». Ed entra nel vivo della questione: «È stata la stessa Aeronautica militare a fornirci l'assist con l'annunciato trasferimento a Viterbo come anche chi ha ritenuto di riproporre l'idea dello scalo civile, ancorata a un passato fallimentare». Poi l'affondo: «Fare un parco fotovoltaico a terra in un territorio off limits toglie argomenti a chi non è ostile a Legambiente. Questi impianti a terra non consumano suolo».
Un'idea del genere è già stata proposta 10 anni fa: «Perché in Germania, Francia e Danimarca sì e a Frosinone no? Chi dice no o non conosce i numeri o è in malafede. Sul fotovoltaico gli impianti domestici da soli non bastano. I numeri li fanno i grandi impianti a terra. 35.000 impianti domestici produrrebbero la stessa energia del parco solare». Ceccarelli è conscio del fatto che il «ministero della Difesa potrebbe essere riluttante». Da qui un piano B che vede il ministero parte attiva grazie al decreto energia. Ma, spiega Ceccarelli: «Legambiente non può e non vuole fare da sola. Di fatto siamo già in campagna elettorale e corriamo rischio di essere stritolati».
Da qui l'appello a tutti i candidati (invitati al convegno) a «non stroncare il progetto e a non dire sì controproducenti». Il presidente del consorzio industriale unico del Lazio Francesco De Angelis si dice favorevole: «È un progetto molto interessante e non può non trovare il sostegno del consorzio industriale. Noi ci siamo e siamo pronti a dare un contributo. Una riconversione è quanto di più attuale si possa pensare in questo momento di guerra. Forse troveremo delle resistenze ma dobbiamo andare avanti».
Francesco Ferrante vicepresidente del Kyoto club parla di «idea bellissima che deve essere copiata. Oggi finalmente la transizione ecologica ha cittadinanza nel dibattito pubblico. È un'occasione di sviluppo». Agostino Re Rebaudengo, presidente di Elettricità futura propone «un commissario straordinario con lo stesso schema utilizzato per la lotta al Covid». Che il tema sia sentito è confermato dai numeri snocciolati da Emanuele Staltari di Solar Enel Green Power Italia. Che però punta il dito «sui processi autorizzativi che devono essere più snelli».
Presentando il rendering del progetto, Ceccarelli dice: «Mi aspetto che i candidati a sindaco si buttino a capofitto». A chiudere il convegno il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani: «È un'idea geniale che mette insieme un progetto di rigenerazione urbana a una missione di pace. Mai come in questo momento il contributo partirebbe da Frosinone e ci permetterebbe di essere meno dipendenti dall'estero. È un progetto che non può non avere il sostegno di tutta l'associazione. Servirà un'alleanza con tutti, da chi governa il territorio, a cominciare dal Comune, alle associazioni delle imprese ai cittadini per evitare proposte che non hanno senso.
A maggior ragione con Roma che ha due aeroporti, un terzo a Frosinone non ha alcun senso. Parliamo di un'idea sana per rivalutare da un punto di vista energetico e urbanistico un territorio che, altrimenti, con l'aeroporto vedrebbe l'ennesimo sperpero di denaro pubblico». Ovviamente il progetto passa dal ministero. Ciafani rileva: «l'interlocuzione con il ministero della Difesa sarà fondamentale per fare in modo che il primo progetto a usare l'articolo 20 del decreto energia sulle aree del demanio militare parta da Frosinone».
Sull'idea di Zingaretti di riperimetrare il Sin, Ciafani è netto: «l'uscita di Zingaretti è incomprensibile. Il territorio ha bisogno di bonifiche, di interventi che aiutano le bonifiche e anche di nuovi investimenti, come per esempio impianti per produrre biometano. Questo progetto va in quella direzione. Non rimettiamo l'orologio al minuto 1 come propone Zingaretti. Le bonifiche devono attrarre investimenti in un'area molto inquinata». Presente tra il pubblico il candidato a sindaco Domenico Marzi che riafferma l'avversione al vecchio progetto di scalo civile a Frosinone e dell'idea di Legambiente dice: «Ho apprezzato molto il progetto. Avete introdotto il vero argomento di discussione. Non credo ce ne sia uno più importante. Noi siamo pronti».
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