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Il caso

Ciclisti in strada, troppi incidenti senza ciclabili: è allarme sicurezza

Manca un po' ovunque un'adeguata segnaletica. Problemi anche per le moto. L'ultimo tragico incidente è costato la vita al prof. Roberto Vitelli

Con l'affacciarsi del primo sole e con la risalita delle temperature, tornano numerosi i ciclisti lungo le nostre strade. Particolarmente frequentata, specie la domenica, è la provinciale Guglietta-Vallefratta che collega Amaseno sia a Castro dei Volsci che al pontino.

Niente di più ecologico e salutare, non c'è che dire. Il crescere degli amanti delle due ruote, da soli o in gruppo, soprattutto nei giorni festivi, qualche preoccupazione la crea perché si incontrano sulle vie di ogni tipo, dalle comunali alle provinciali e sulle regionali.

Non mancano purtroppo gli incidenti, anche tragici come quello costato la vita a Ceccano il 30 gennaio scorso al professor Roberto Vitelli, impatti tra auto e bici estremamente rischiosi per chi ha un casco come unica protezione. L'amore per la due-ruote, negli ultimi anni soprattutto, si palesa anche a cavallo di una moto.
Sempre più frequente, perciò, con le belle giornate, anche la presenza sulle strade di gruppi di motociclisti.

Una commistione di auto, bici e moto che potrebbe creare dei seri problemi alla circolazione in termini di sicurezza, tanto che automobilisti ma anche ciclisti e motociclisti si augurano una regolamentazione del traffico per consentire a tutti di dedicarsi al proprio svago. Il fenomeno fa emergere la carenza un po' su tutto il territorio di piste ciclabili o circuiti dedicati ai bikers, sebbene tanto sbandierate negli anni.

Anche una segnaletica più adeguata potrebbe servire a tenere desta l'attenzione di chi guida. La speranza è che la transizione ecologica sfoci pure in infrastrutture idonee agli amanti delle due ruote.

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