La problematica
13.02.2022 - 20:00
Detenuto dà in escandescenze e rompe tutto.
Il dottor Cavaliere ricostruisce quei momenti drammatici in cui il trentatreenne con disturbi psichici ha perso il controllo: una situazione difficilissima da gestire. Il detenuto avrebbe rotto il wc, utilizzando la ceramica come fendente. Una situazione al limite. «Vorrei che fosse posto in evidenza da parte di tutta la sanità penitenziaria che stiamo vivendo una fase difficile: dalla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari in poi non c'è stato un progressivo adeguamento. Le carceri si sono trasformate in manicomi dove buona parte dei detenuti, penso a quelli tossicodipendenti, hanno problematiche di doppia diagnosi vista l'alterazione dei loro circuiti cerebrali. Le Rems, come sostitute degli Opg, sono scarse e poco fruttuose. In casi come quello dell'altra notte serve più attenzione e prevenzione. Siamo arrivati a una situazione di rischio».
Le forze di polizia fanno del loro meglio, ma anche in quel caso i numeri sono sempre al ribasso. In questo contesto occorre porre in evidenza cosa stia accadendo all'interno dell'istituto detentivo. Il dottore, che da molti anni presta il suo servizio anche nell'istituto detentivo, si è fatto portavoce del comparto sanitario sottolineando come dei rischi vissuti dalla sanità penitenziaria se ne parli davvero poco. O niente. «Per me è un obbligo morale e non personale alzare l'attenzione sulla sicurezza dei medici all'interno del carcere» afferma il dottore.
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