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L'operazione

Scoperti furbetti del reddito di cittadinanza: denunciati dieci extracomunitari

Tutti ospiti di una cooperativa e privi dei requisiti per il sussidio. Ma l'indagine va avanti: verifiche su chi abbia concesso e su chi abbia omesso i controlli

Dieci cittadini extracomunitari percettori del reddito di cittadinanza senza averne alcun diritto. I carabinieri della stazione di Cervaro scoprono tutto e fanno partire l'inchiesta che, sembrerebbe, è davvero solo alle battute iniziali. L'operazione porta la firma dei carabinieri di Cervaro, della Compagnia di Cassino che, insieme ai colleghi del Nil di Frosinone, hanno denunciato per indebita percezione del reddito di cittadinanza (che prevede la pena che va da due a sei anni), dieci cittadini extracomunitari ospiti di una nota cooperativa sociale del Cassinate. Forse non gli unici.

Dalle verifiche della documentazione presentata per ottenere il reddito di cittadinanza hanno accertato che i dieci cittadini originari di diversi paesi dell'Africa subsahariana «risultavano indebitamente percettori dell'emolumento, privi del requisito della residenza decennale nel territorio italiano previsto tassativamente dalla normativa per poter accedere al beneficio» spiegano dal Comando provinciale.

Gli accertamenti, più nel dettaglio, hanno consentito di evidenziare un danno per le casse dell'erario per il periodo che va da gennaio 2021 a gennaio 2022, pari a quasi 60.000 euro. Contestualmente sono stati interessati i competenti uffici dell'Inps per l'immediato annullamento del beneficio e il recupero (se possibile) delle somme indebitamente erogate. A questo punto restano sullo sfondo molti interrogativi. I dieci cittadini ora denunciati percepivano direttamente le somme o, come accaduto in altri casi in Italia, solo una parte residuale mentre il resto veniva trattenuto da soggetti terzi? Chi non ha controllato l'assenza dei requisiti? Ancora: a chi sono state di fatto inoltrate le domande e come? Si tratta di domande di non poco conto. Saranno le indagini, tutt'ora in corso, a dare risposte a questi e altri interrogativi.

Proprio in questa direzione proseguono con il massimo impulso e con un approccio sinergico con gli altri organi investigativi e amministrativi coinvolti, le attività di monitoraggio e di indagine finalizzate a verificare la presenza di ulteriori soggetti sprovvisti, sia a titolo originario sia per intercorse modifiche del proprio status, dei requisiti reddituali e patrimoniali previsti dalla normativa per la concessione del sussidi. Ma anche se operatori qualificati o enti pubblici o privati abbiano agevolato, promosso e partecipato al reato e se ne hanno ottenuto anche i parte i proventi illeciti.

Allerta massima
Questa è solo una delle attività poste in essere in tale direzione e si inserisce in uno strutturato programma di controlli a tappeto che ha già interessato oltre 500 soggetti percettori del reddito di cittadinanza, che i carabinieri della Compagnia di Cassino, sotto l'alto coordinamento del Comando provinciale di Frosinone e con la preziosa collaborazione dei carabinieri dell'Ispettorato del lavoro sta svolgendo su eventuali irregolarità. Diverse, infatti, le sacche di abusivismo da accertare. 

«In particolare l'esame si estende anche ai casi di decadenza, sospensione e revoca del beneficio per sopravvenuti motivi, come per esempio, l'essere stati destinatari di provvedimenti limitativi della libertà personale, l'anomala modifica di situazioni anagrafiche e residenziali, rapporti di lavoro in nero» spiegano gli investigatori. Tale importante attività di controllo costituisce, in questo momento di diffuse difficoltà socio-economiche dovute alla crisi pandemica, una priorità per l'Arma dei carabinieri, non solo al fine di riscontrare il corretto impiego delle risorse pubbliche ma anche a smascherare quei soggetti che, indebitamente, sottraggono importanti risorse economiche destinate a favore di persone e famiglie che si trovano realmente in condizioni di necessità.

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