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Stellantis, linee di montaggio ancora ferme: manca il materiale

La dirigenza dello stabilimento cassinate ha comunicato il “senza lavoro” per mancanza di materiale. Grecale non partirà prima di giugno. Sindacati in allerta

La dirigenza dello stabilimento Stellantis di Cassino ha comunicato, a partire dalle 11.15 di ieri mattina, il "senza lavoro" per gli operai del montaggio e collegati (fabbricato 2 e fabbricato 0). Il motivo? "Causa mancanza materiale" hanno spiegato dalla dirigenza di Fca nella comunicazione fatta pervenire alle Rsa di stabilimento. Questa volta non sono stati gli ormai "famosi" semiconduttori a causare disagi, bensì il mancato reperimento di un altro componente: l'albero di trasmissione.

Uliano tuona
Piove sul bagnato, insomma, per lo stabilimento Fca Cassino Plant dove si attende con ansia il mese di marzo: non per l'avvio della produzione del Suv Grecale, che sembra slittare a giugno ma perché il 1° marzo ci sarà la presentazione del piano industriale per gli stabilimenti italiani targato Tavares. Il D-day che tutti hanno cerchiato in rosso è, infatti, è proprio il 1° marzo: sarà quella la data in cui Carlos Tavares annuncerà il piano industriale per ciascuno degli stabilimenti Stellantis affidando una mission a ciascuna fabbrica, a partire proprio da quella di Cassino che con l'uscita di produzione di Giulietta e Giulia da ormai quasi sette anni sulle linee, è rimasta con il solo Stelvio a trainare le produzioni e le vendite. I sindacati sono in allerta e il segretario nazionale della Fim-Cisl invita ciascuno a fare la propria parte per la salvaguardia dell'automotive e di Stellantis, chiamando in causa anche le istituzioni locali.

Spiega Ferdinando Uliano: «Per noi - spiega il sindacalista - è fondamentale che si apra nei prossimi giorni con i vertici di Stellantis Europa e con il ministero dello Sviluppo economico un tavolo di discussione su come governare questo processo che vedrà una erosione nei volumi sui motori endotermici e definire quali sono gli interventi di reindustrializzazione sia sul fronte della componentistica elettrica, che ruoterà intorno alle nuove motorizzazioni, ma anche al tema dei semiconduttori quale strategie il gruppo vuole attuare per spostare la catena delle forniture nel nostro Paese» afferma Uliano.

Che poi aggiunge: «Ci aspettiamo che anche le istituzioni, da quelle locali a quelle nazionali, facciano fronte comune con le organizzazioni sindacali per accompagnare emettere sotto tutela sociale ed economica queste importanti realtà industriali del nostro territorio, a partire dall'utilizzo dei fondi del Pnrr».

La posizione di Prodi
Intanto, a proposito di istituzioni nazionali, su Stellantis si è espresso l'ex premier Romano Prodi che ha annotato: «Stellantis non è solo il quarto gruppo automobilistico mondiale, ma è l'unica impresa che opera in Italia con produzioni di serie». Ha inoltre considerato particolarmente grave «il fatto che da Stellantis non siano ancora arrivate indicazioni precise e conclusive sulla fabbrica di batterie che intende realizzare a Termoli». A questo proposito Xavier Chereau, responsabile delle risorse umane di Stellantis, aveva detto a La Stampa che ci sono delle discussioni in corso tra il gruppo e il governo. «Questo lascia intendere che non si è ancora raggiunto un accordo sul livello degli incentivi» ha scritto l'ex-presidente del Consiglio. Che teme che le fabbriche di batterie in Germania e in Francia possano rivelarsi sufficienti al soddisfacimento delle necessità di Stellantis, che intende puntare più sulla qualità dei veicoli elettrici piuttosto che sulla quantità di unità prodotte.

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