L'allarme
17.12.2021 - 19:00
Il povero cervo travolto sulla Regionale
Un bell'esemplare di cervo, dell'età approssimativa di sette anni, è stato investito e ucciso lungo una strada comunale che si stacca dalla Regionale 509, nei pressi del cimitero di San Donato Val di Comino. L'incidente è avvenuto ieri mattina, alle prime luci del giorno: i residenti che per primi hanno percorso quella stradina per recarsi al lavoro hanno trovato delle schegge di vetro sull'asfalto, probabilmente i resti di un faro anteriore di un'autovettura. Il povero animale era riverso a terra su un terreno privato ai margini della stradina e la preoccupazione della proprietaria e dei residenti è stata quella di conoscere il futuro della carcassa del cervo.
«Ormai i cervi sono molto più che una sporadica presenza nel territorio di San Donato», dice uno dei residenti che abita proprio nei pressi del luogo dove è avvenuto l'incidente. «Per il mio lavoro aggiunge il professionista mi sposto in auto più volte al giorno e proprio la settimana scorsa, mentre mi recavo a Settefrati, lungo via Valanzera ho incrociato ben cinque cervi che, a turno, saltellando di qua e di là, mi hanno tagliato la strada. Solo grazie all'andatura lenta che mantenevo non ho impattato con qualche animale».
«Ma possiamo raccontare anche di sconfinamenti avvenuti negli altri periodi dell'anno», precisa il nostro interlocutore: «Per lisciare le loro corna, i cervi amano strofinarle contro le ramaglie degli ulivi facendo scempio di quegli alberi, come è successo a un mio confinante che lamenta anche la distruzione di un intero campo di grano appena seminato attraversato nottetempo proprio da un branco di cervi». Intanto dell'investitore nessuna traccia: «E ci credo!», rimarca chi conosce bene cosa accade dopo l'investimento.
«Il risarcimento dei danni all'auto non è così automatico, anzi». «Finché si parla di danni alle auto, importa relativamente, ma se l'impatto con il cervo significa vedersi le corna infrangere il cristallo anteriore dell'auto e penetrare all'interno fino a pochi centimetri dal volto del conducente, è un'altra cosa», è il racconto da brividi che narra la disavventura vissuta da una giovane automobilista che vive in quella contrada.
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