Spazio satira
Il bando incriminato
16.11.2021 - 11:00
Prima il congelamento della graduatoria del concorso, con la conseguenza di impedire agli altri enti di poter attingere per eventuali assunzioni. Ieri l'annullamento parziale della determina di approvazione dei verbali della commissione giudicatrice e della graduatoria finale. La decisione è stata presa dal Settore sviluppo economico e attività produttive del Comune di Allumiere e riguarda l'ormai famoso bando grazie al quale ha trovato occupazione alla Regione Lazio (ma non solo) un bel gruppetto di "fortunati" concorsisti, dove per fortunati va inteso che avevano la fortuna di essere amici della parte politica giusta, nello specifico Pd, Lega e Movimento Cinque Stelle.
La Regione Lazio, in forza di un accordo con il Comune di Allumiere, ha avuto la possibilità di attingere alla graduatoria del concorso per assunzioni nel proprio organico. Ma che cosa significa annullamento parziale? Semplice, che chi è stato assunto può tirare un bel sospiro di sollievo e tenersi stretto il proprio posto.
Scrive nella determina il Comune di Allumiere: si annulla «"in parte qua" la determinazione n.
168 del 14/12/2020 di approvazione della graduatoria definitiva del concorso pubblico per l'assunzione a tempo pieno e indeterminato di cinque istruttori amministrativi – Cat. C1, CCNL Funzioni Locali, con riserva di un posto al personale interno dell'ente, donde incidere, in termini ablatori, solo sulla graduatoria e gli atti consequenziali della medesima, per quanto concerne la posizione di tutti coloro i quali non sono stati ancora collocati in una stabile posizione lavorativa, tramite sottoscrizione di contratto di lavoro nei termini di legge». In sostanza una scelta che incide poco su tutta la vicenda ma che, se possibile, getta ancora più ombre su tutto l'operato.
La vicenda
Un breve riassunto. Siamo a dicembre del 2020. La Regione Lazio attinge alla graduatoria del concorso del Comune di Allumiere perché ha bisogno di nuovo personale. Tra le sedici persone che avranno un posto fisso saltano subito agli occhi i legami con la politica.
Niente di illegale perché anche chi ha l'amico giusto ha il diritto di partecipare ai concorsi e di lavorare, ma la coincidenza, chiamiamola così, non può passare inosservata. E infatti le procure di Civitavecchia e di Roma decidono di aprire un'indagine. Il resto ormai è storia: il presidente del consiglio regionale Mauro Buschini, isolato da tutti, si dimette e la commissione trasparenza comincia a ricostruire tutto l'iter che ha portato prima all'abbassamento del punteggio necessario al superamento della prova e poi allo strano allungamento della graduatoria.
Dalla prova pre-selettiva sarebbero dovuti scaturire i nominativi dei venti candidati (poi diventati oltre cento), purché avessero ottenuto il punteggio minimo di 31/45.
Con la possibilità di ammettere, oltre ai primi venti, anche chi avesse raggiunto un punteggio pari al ventesimo classificato. A ottenere il punteggio di 31/45 sono stati in cinquantanove. Ma dall'esame dell'elenco dei candidati, scrive l'avvocato Stefano Trippanera a cui il Comune di Allumiere aveva chiesto un parere pro veritate, «emerge invece che sono stati ammessi alla successiva prova scritta tutti i candidati che hanno riportato un punteggio pari o superiore a21/45». Insomma, un bel pastrocchio.
Le reazioni
Non ha fatto passare troppo tempo per intervenire sulla vicenda il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Chiara Colosimo, per inciso presidente della commissione trasparenza, che ha affidato a Twitter il proprio pensiero: «Apprendo di una determina di Allumiere: annullamento della graduatoria per i non già contrattualizzati. Mi vergogno. Non ho altro da aggiungere». E come lei chissà quanti altri…
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