La decisione
22.10.2021 - 11:00
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Condannato a due anni e otto mesi di reclusione, oltre al pagamento delle spese legali e al risarcimento dei danni, un anagnino di 68 anni. Pena confermata in Appello. Tre baci estorti alla figlia del vicino. Tenendole stretta la testa. E una mano galeotta che si allunga sulle cosce di una ragazza non ancora tredicenne. Era questo il comportamento contestato all'uomo, in occasione di una gita comune tra le due famiglie e delle cene. Momenti di convivialità tra vicini di casa che si sono trasformati in un incubo per la ragazzina. È stata la sorella della vittima a segnalare ai genitori che qualcosa di strano era accaduto.
Il nervosismo, le risposte a muso duro, il rifiuto di accompagnare la famiglia nelle gite fuori Anagni, avevano finito per insospettire la sorella. E così è venuta alla luce l'incubo vissuto dalla ragazzina.
A rappresentare gli interessi della ragazzina, ai fini anche della possibilità di azionare una richiesta di risarcimento danni, l'avvocato Giampiero Vellucci.
Risarcimento danni che ora il sessantottenne è chiamato a effettuare.
La ricostruzione
I fatti si riferiscono al mese di luglio 2016. In base a quanto è stato ricostruito nel corso delle indagini preliminari, il sessantottenne avrebbe costretto la ragazzina con la forza, e contro la sua volontà, a subire dei baci sulla bocca con la lingua. Per assicurarsi l'impunità stando a quanto gli viene contestato avrebbe detto alla tredicenne di non parlarne con nessuno, altrimenti la madre se la sarebbe presa con lei. Lui si è difeso sostenendo che aveva voluto manifestare l'affetto alla ragazza e che così faceva anche con i nipoti. Ieri la condanna confermata in Appello di due anni e otto mesi di reclusione.
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