Il caso
01.09.2021 - 11:30
Un mese fa ha scritto una lettera di scuse, attraverso il suo avvocato. Ha chiesto perdono per il post scritto su Instagram lo scorso 13 maggio. Post con cui ha minacciato e offeso il leader della Lega Matteo Salvini, oltre ai figli e alla compagna. Però le scuse non sono state accettate. Il pm ha presentato la richiesta di archiviazione ma Salvini, attraverso i suoi legali, ha fatto opposizione. Non perdona. E ieri sulla sua pagina Facebook e su Instagram, Salvini ha pubblicato un post riportando quanto scritto dal giovane e sulla richiesta di archiviazione del pm ha evidenziato: «Fatemi capire, uno può minacciare di morte me, i miei figli e la mia compagna, e per il pm va bene così? Andate a firmare i referendum sulla Giustizia, solo gli italiani possono mettere fine a questa vergogna».
I fatti
Il 15 luglio scorso, al ferentinate, mentre era in aeroporto a Ciampino, pronto per ripartire e raggiungere l'Irlanda dove lavora, gli è stata notificata l'elezione di domicilio, denunciato per diffamazione aggravata nei confronti di Salvini.
«Purtroppo quel giorno in cui ha pubblicato quel becero post sul social network, è stato preso da una ingiustificata ira, cattiveria, ad oggi inspiegabile - scrive nella lettera l'avvocato Antonio Ceccani - Il giovane si è amaramente pentito di quanto ha pubblicato poiché ha mancato di rispetto, ha offeso, denigrato e manifestato odio, senza alcun motivo».
Scuse, però, non accettate da Salvini. E ieri l'amaro sfogo sui social. Toccherà ora al giudice dichiarare inammissibile l'opposizione e archiviare, oppure mandare a processo il ragazzo.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione