L'allarme
01.09.2021 - 11:00
Un'immagine panoramica del centro urbano di Anagni
Dopo cinghiali, volpi, cani, istrici e lupi, in zona Monti si teme la guerra dei pascoli. È già accaduto, e ci sono state conseguenze di carattere penale a seguito dei controlli e delle indagini ad opera dei carabinieri.
Una sorta di guerra dei pascoli, che richiama la saga western collocata nella Contea di Lincoln; da cui nacque la leggenda di Billy the Kid, William Bill Bonney realmente esistito, ucciso dall'amico/nemico sceriffo Pat Garret. Uomo avvisato, mezzo salvato, questo sembra di poter essere letto tra le righe di chi insiste "è una storia vecchia, va a finire che qualcuno spara di nuovo".
Accadde la sera di Pasquetta del 2018 nella zona di nuovo al centro delle polemiche, sui pascoli montani tra Anagni e Ferentino. Scrivemmo "l'uccisione con arma da fuoco di due giumente e dei loro rispettivi puledri, oltre a rattristare ed a far montare la rabbia tra le persone normali, ha focalizzato l'attenzione di pubblici amministratori e tutori dell'ordine sui ripetuti segnali che non hanno avuto adeguate risposte".
Chi denuncia il pericolo rappresentato dai cavalli che, liberi da morso e pastoia, entrano nottetempo nelle proprietà non perimetrate da robusta recinzione danneggiando orti e giardini e provocando la reazione dei cani da guardia, sostiene che i capi in questione non siano registrati, privi di marchio e microchip. Se così fosse, verrebbe da invocare gli effetti della legge Maverick, dalla quale il nome agli animali selvaggi che, divenivano proprietà di chi li avesse catturati e marchiati.
La circostanza non può essere verificata senza la cattura dei capi in questione, ed anche in questo caso è doveroso rivolgersi alle autorità. Il dialogo è la soluzione auspicabile, prima che la situazione divampi con chissà quali effetti.
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