Il delitto
24.07.2021 - 13:00
Il padre del piccolo ucciso a due passi da casa perché piangeva in primo grado era stato condannato all'ergastolo, scegliendo di procedere con un rito ordinario e ora tornerà in aula il prossimo 19 ottobre davanti alla prima Corte d'assise d'Appello di Roma.
Per lui la sentenza arriva otto giorni dopo quella pronunciata a carico di Donatella. Il dispositivo di condanna a carico di Nicola Feroleto viene letto dopo tre ore di camera di consiglio e un'ora e mezza di repliche: Ergastolo, interdizione dai pubblici uffici e una provvisionale per nonna Rocca e Luciano (che insieme alla bisnonna Maria si sono costituiti parte civile con gli avvocati Scerbo, Corsetti e Montanelli).
Feroleto ascolta, dietro a uno schermo come Donatella, condannata prima di lui in abbreviato. «Un disperato tentativo di sopravvivere che ha, invece, lasciato il padre indifferente»: il presidente della Corte d'assise, la dottoressa Perna, aveva così spiegato la scelta di condannare Nicola all'ergastolo per la morte del figlio.
Per i giudici Nicola avrebbe «contribuito a cagionare la morte del figlio di appena due anni» non risultando meritevole delle attenuanti per «l'eccezionale gravità della condotta accertata».
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