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La rabbia

Vertenza Frusinate, disoccupati in piazza: «Senza sostegni e lavoro»

Manifestazione ieri mattina davanti al palazzo della Provincia. Presente una nutrita rappresentanza degli oltre mille percettori della mobilità in deroga

Il lavoro che non c'è, le politiche attive che non sono mai davvero decollate, l'ammortizzatore sociale che continua ad essere lo strumento a cui aggrapparsi.
I percettori della mobilità in deroga, sotto il segno di Vertenza Frusinate, sono scesi in piazza. Lo hanno fatto ieri, in piazza Gramsci.

Presente una nutrita rappresentanza degli oltre mille percettori della mobilità in deroga tra le province di Rieti e Frosinone. Di questi, in Ciociaria, c'è la maggioranza: circa novecento. I disoccupati hanno voluto far sentire la propria voce per chiedere lo sblocco dei pagamenti relativo alle mensilità di novembre e dicembre 2020, imprescindibile, ovviamente, per dare respiro a molte famiglie, ma anche per la possibilità di agganciarsi all'indennità per l'anno in corso.

Proprio per il 2021 gli stanziamenti ci sono: 28,2 milioni di euro messi in campo a livello ministeriale per le aree di crisi complessa di Frosinone e Rieti. Sul nodo e motivo della manifestazione, dopo alcuni giorni in cui la questione è stata al centro del dibattito, Vertenza Frusinate, così come sottolinea il portavoce Gino Rossi, ha ricevuto rassicurazioni da parte dell'Inps. Questioni di carattere tecnico e burocratico sembrano essere state superate. Tanto che lo stesso Rossi, al termine dell'incontro, ha voluto ringraziare i vertici territoriali dell'istituto e ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto.

A stretto giro, dunque, come ha spiegato, i pagamenti delle mensilità 2020 arretrati saranno elargiti e, successivamente, potrà partire l'iter per quel che concerne il 2021. Nell'estrema sintesi: le determine regionali di autorizzazione al pagamento della mobilità sono state inviate e l'Inps le ha recepite. Ma quello legato alla mobilità in deroga, ovvero l'indennità che garantisce ai lavoratori licenziati che non possono usufruire degli ammortizzatori ordinari un reddito sostitutivo della retribuzione, non è l'unica questione in campo.

Da Vertenza Frusinate, infatti, continuano a chiedere passi in avanti in relazione al tema ricollocamento.
La dignità di avere un lavoro, dovrebbe essere un assunto, viene prima di qualsivoglia sostegno.
Non è la prima volta che se ne discute. Negli scorsi anni, infatti, sul tema si è fatto un gran parlare, ma la questione legata alla ricollocazione di questi lavoratori non ha mai davvero preso il largo. Nel 2020, a rendere la vita ancora più complicata, ci ha pensato l'effetto pandemia con una crisi occupazionale che si è acutizzata lasciando strascichi tangibili e con un'economia che, a livello provinciale, lentamente e in modo disomogeneo prova a riprendere ossigeno.

La prosecuzione del piano vaccinale, anche sotto il profilo della ripresa, gioca un ruolo da protagonista.
La strada, seppur non ancora in discesa, è tracciata.
Questi sprazzi di ripresa, però, nel caso specifico dei percettori della mobilità in deroga nelle aree di crisi complessa di Frosinone e Rieti, potrebbero non essere sufficiente. Perché parliamo, come detto in precedenza, di una platea di oltre mille persone (1.068 per la precisione) di cui la stragrande maggioranza con un'età superiore a cinquant'anni.

Va da sé che questo fattore complichi ulteriormente i piani nella ricerca di una nuova occupazione. Il triplice fischio della partita non è ancora arrivato, così come sottolineano dalle organizzazioni sindacali che continuano a tenere accesa la discussione sulle politiche attive e hanno inserito un capitolo anche nell'accordo raggiunto con la Regione Lazio e con le associazioni datoriali per definire i criteri di ripartizione dei fondi per la mobilità e la cassa in deroga per l'anno 2021 nelle aree di crisi complessa.Disoccupati in piazza:
«Senza sostegni e lavoro»

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