L'intervista
17.03.2021 - 10:30
L'Rsa San Camillo di Sora ormai da anni ospita pazienti da tutta la provincia, e non solo, che necessitano di assistenza e cure. A novembre la decisione di trasformare un'ala della struttura in reparto Covid per supportare il sistema sanitario regionale. I rigidi protocolli di sicurezza adottati hanno fatto si che nessun ospite della Residenza entrasse in contatto con il nuovo reparto di emergenza e che nessuno si contagiasse. Il nucleo scelto per operare nel reparto è stato istruito e formato, senza lasciare nulla al caso. Ad ogni operatore sono stati dati in dotazione tutti i DPI necessari e oggi, a distanza di mesi, non si registrano contagi neppure tra il personale del reparto Covid. Enzo Di Stefano è il responsabile della Residenza sanitaria assistenziale. Abbiamo approfondito con lui il nostro viaggio.
Come siete riusciti a tutelare pazienti e operatori durante tutta la fase di l'emergenza e soprattutto dall'apertura del reparto Covid?
Come si opera all'interno del reparto e quali i protocolli di sicurezza adottati?
«I nostri ospiti e tutti coloro che operano nell'Rsa e nel reparto sono costantemente monitorati con tamponi periodici. Abbiamo creato delle zone "bolla" per isolare eventuali situazioni di rischio e tutelare tutto il resto dell'RSA. Sin da subito sono stati due ambienti completamente divisi e separati. Gli operatori dell'Rsa e quelli del reparto non si incontrano tra di loro e non c'è scambio di personale. Tutto è stato rimodulato in base a nuovi protocolli per evitare ogni tipo di contaminazione, anche per quel che riguarda la somministrazione di pasti, la lavanderia e la gestione dei rifiuti».
Un ottimo lavoro di squadra...
«Non sappiamo se siamo stati bravi o fortunati, ma sicuramente attenti ad aver alzato il livello di guardia. Un plauso particolare va alla professionalità dei nostri medici: Faticanti, La Posta, Vinciguerra e Pellegrini e anche al lavoro svolto dalla Asl di Frosinone. Ma il grande merito è di tutti coloro che collaborano nella struttura. Il mio grazie va ad ognuno di loro. E' anche grazie al loro senso del dovere e alla loro grande responsabilità se siamo arrivati ad oggi così. Per l'impegno e la devozione che hanno mostrato quotidianamente, in questo anno particolarmente difficile, ad ognuno di loro va il mio personale ringraziamento. Il lavoro in questa RSA e nei reparti è risultato un'arma fondamentale per la lotta contro il Covid-19 ed ha permesso di salvare numerose vite umane. Siate orgogliosi perché avete donato alla società il regalo più bello: la vita».
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