Spazio satira
Ma quanto sono garbati in Provincia di Frosinone
07.03.2016 - 11:15
L'ex commissario della Provincia di Frosinone, Giuseppe Patrizi, difendendosi dalle accuse di aver agevolato alcune aziende nell'ottenimento delle autorizzazioni ambientali, attraverso i propri legali, continua a ribadire che la sua attenzione alle pratiche era soltanto una forma di garbo istituzionale. E ci può stare. Perché il rappresentante di un ente locale non dovrebbe mostrarsi cordiale nei confronti di chi investe, produce e dà lavoro? Qualcosa però ci sfugge. Senza entrare nel merito delle specifiche e singole contestazioni mosse nell'ambito dell'inchiesta sulle autorizzazioni ambientali, di cui abbiamo dato ampiamente conto, quello che non comprendiamo è per quale ragione un politico e amministratore così attento alla buona creanza, che non dovrebbe mai mancare in un rappresentante delle istituzioni, abbia avuto la scostumatezza di intrattenere rapporti con una di quelle aziende per l'assunzione di un proprio familiare. Un contrattino a tempo determinato, pochi mesi di lavoro, è vero, ma se le nostre conoscenze lessicali, sia pure elementari, non ci traggono in inganno, garbo vuol dire essere gentile in un modo particolare: con eleganza. Crediamo, invece, che quella leggerezza, mai negata da Patrizi, denoti un certo cattivo gusto, assenza di garbo per l'istituzione che si rappresenta. Ma la garbatezza deve essere contagiosa a palazzo Iacobucci. Molto garbata, infatti, è anche la scelta dell'attuale presidente della Provincia di Frosinone, Antonio Pompeo, di non costituirsi parte civile, nell'eventuale processo a carico dell'ex commissario Patrizi e degli altri indagati - tra dirigenti, consulenti e imprenditori - nel procedimento penale per gli illeciti commessi nel rilascio e nell'ottenimento delle autorizzazioni ambientali.Tanto dovevamo. Con garbo.
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