Cronaca
03.12.2020 - 11:30
Rapina in danno di una prostituta sulla Consortile Fiat. Un episodio particolarmente violento, dopo un tentativo da parte di un possibile cliente di strappare la borsetta a una meretrice, trascinata sull'asfalto per diversi metri dopo aver tentato di resistere a quella violenza. A finire tra i sospettati anche un giovane barista di Cassino, poco più che ventenne: la descrizione fisica era abbastanza corrispondente. Alcuni dettagli potevano risultare convincenti e il ragazzo per quella serata non aveva un alibi.
Quattro anni - tra indagini e fase preliminare - per arrivare a un proscioglimento dal gup Scalera.
Un ragazzo che di fatto non aveva allora neppure l'auto. Ma questo per gli inquirenti non era un problema: poteva averla presa in prestito. Inutile quanto dichiarato in merito alla stessa sera dal potenziale rapinatore: non aveva un testimone in grado di confermare il suo alibi. Così era stato indagato e sottoposto a una serie di accertamenti, tra cui anche il riconoscimento diretto da parte della prostituta. Davanti a lei, sette uomini, simili tra loro.
Sette possibili rapinatori che avrebbero potuto avvicinarsi e strapparle la borsetta sporgendosi dal finestrino. L'avvocato Ciamarra ha condotto una serie importante di attività difensive, sottolineando un elemento in particolare: il suo assistito era molto più giovane dell'uomo descritto dalla straniera. Dettaglio di non poco conto. Il giudice dell'udienza preliminare ha accolto appieno la difesa del ragazzo, prosciolto da ogni accusa.
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