Spazio satira
Il fenomeno
01.12.2020 - 12:30
Cumuli di abiti lasciati sul marciapiede dopo il raid notturno
Nuove razzie nei cassonetti degli abiti usati. Presi di mira nel weekend quelli di via Tommaso Campanella, cumuli di indumenti sono stati sparsi sul marciapiede.
I cassonetti pieni hanno spinto qualcuno a lasciare le buste piene di vestiti, cappotti e coperte accanto ai contenitori per la raccolta. Nella notte poi sono state diverse le auto e le persone che si sono fermate a "scavare" nei mucchi di indumenti bagnati dalla pioggia.
A notarli i residenti: «Non è la prima volta, ma non accadeva da un po' - spiega Maria Rosaria che abita in un condominio adiacente alla piazza -. Pioveva e hanno fatto un disastro, buttando all'aria un po' di tutto. Non erano profughi, sembravano uomini e donne come tanti, sono arrivati a bordo di utilitarie. Sembravano coppie, alcuni hanno anche litigato per accaparrarsi un cappotto e delle coperte in pile, parlavano in italiano, ero in balcone a fumare e si sentivano distintamente.
Ormai la disperazione è totale».
«Mi domando - continua la donna - come mai la gente non preferisca portare i vestiti e le coperte che non usa più in strutture caritatevoli che possano distribuirle in modo appropriato, in condizioni decorose e a chi ne ha veramente bisogno. Questo scempio in strada non aiuta nessuno, è solo l'ennesima conferma dello stato di emergenza in cui molta gente sta vivendo, anche in una città come la nostra che non è una metropoli».
Non più profughi ed extracomunitari in bicicletta, ma padri e madri, uomini e donne insospettabili che cercano di recuperare indumenti per tutta la famiglia dai cassonetti sparsi per la città, anche in via Cimarosa.
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