L'inchiesta
28.11.2020 - 18:00
Il palazzo comunale di Monte San Giovanni Campano
Contributi agli indigenti. Inchiesta che sta tenendo banco a Monte San Giovanni Campano e nelle aule giudiziarie. Processo che vede sotto accusa per i reati di peculato e voto di scambio sei persone, tra cui il sindaco Angelo Veronesi, l'assessore Romanino Cimaomo, il responsabile dei servizi sociali Paolo Nozori, l'assistente sociale del Comune Anna Abballe.
"Progetto democratico", pur assistendo in questi ultimi anni ad inchieste clamorose su amministratori e dipendenti pubblici, con diverse richieste di rinvio a giudizio ed un rinvioa giudizio dei massimi vertici dell'amministrazione comunale, non ha mai portato lo scontro politico sui temi della giustizia, continuando ad augurarsi che i soggetti oggi imputati, riescano a dimostrare la loro estraneità ai gravissimi fatti contestati dalla Procura della Repubblica di Frosinone e che secondo il Gup dovranno essere sottoposti ad un processo penale».
Nello stesso tempo il gruppo di opposizione tiene a ricordare che «quello che durante la campagna elettorale del 2016 appariva un sospetto, denunciato pubblicamente nelle piazze del nostro Comune, oggi sta trovando dei riscontri importanti. Le ultime elezioni comunali nel nostro Comune, sarebbero state stravolte ed indirizzate con più azioni che saranno valutate circa la loro liceità, da un Tribunale penale. Dopo tanti rinvii dovuti per motivi di salute ed a cambi di avvocati di fiducia, ad opera di alcuni odierni imputati, è arrivato in questi giorni il rinvio a giudizio. Va segnalato comunque che, a pochi mesi dall'inizio ufficiale della nuova campagna elettorale del 2021, alcuni degli odierni imputati, andranno ancora a gestire le risorse dei Servizi sociali come se nulla fosse accaduto fino ad oggi.
Nonostante una richiesta formale in sede di consiglio comunale ad opera del gruppo "Progetto Democratico", il nostro Comune ha deciso di non costituirsi parte civile nel processo penale, abbandonando addirittura l'aula in quella seduta consiliare e non curandosi minimamente degli interessi dei cittadini che rappresentano. Oggi, come avevamo previsto, la costituzione di parte civile è stata posta in essere da privati cittadini e non dall'Ente»
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