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Emergenza sanitaria

Covid Ciociaria, ieri sei morti e 300 casi: il virus non concede tregua. La situazione

In una settimana 28 decessi, in diciannove giorni sono stati 45. A novembre già record di nuovi contagiati: 4.013, vale a dire il 46,5% del totale

Sei morti e trecento nuovi contagi. Numeri alti quelli che chiudono la trentasettesima settimana dall'inizio della pandemia. Sono passati 259 giorni dal primo caso registrato in provincia di Frosinone il due marzo scorso.
La situazione
Ieri dunque si sono registrati 6 decessi: una donna di 96 anni di Pignataro Interamna, un uomo di 79 anni di Alatri, un uomo di 77 anni di Ceccano, un uomo di 83 anni di Sora, un uomo di 61 anni di Frosinone. Tutti con altre patologie. Il bollettino della Regione Lazio riporta 5 morti per Covid in provincia di Frosinone. Ma sabato sera c'è stato anche il decesso di un'altra suora del convento di Arpino nel quartiere Arco: la comunità religiosa delle Suore di Carità di Santa Giovanna Antida Thouret. È la quinta religiosa dell'Istituto morta per Covid. I decessi per Coronavirus in provincia di Frosinone salgono a 109 dall'inizio dell'emergenza. Nell'ultima settimana sono stati 28, per una media di 4 al giorno. E in diciannove giorni le morti a causa del virus sono state 45. Per una media di 2,3 ogni ventiquattro ore. Il numero dei contagiati in provincia di Frosinone è di 8.628.

I decessi sono stati 109. I residenti nei 91 Comuni ciociari sono 489.083. Il tasso di mortalità misura il rapporto tra i morti per la pandemia e il numero degli abitanti. Significa che c'è stato un decesso per Coronavirus ogni 4.487 residenti. Il 31 ottobre era uno ogni 7.192,39 abitanti. L'attuale indice di mortalità è pari allo 0,022%. Dividendo invece il numero degli abitanti per quello dei contagiati (8.628), emerge che in Ciociaria è stata infettata una persona ogni 56,68 (il trentuno ottobre il rapporto era uno ogni 105,97). La percentuale attuale è di 1,76%. Poi c'è l'indice di letalità, cioè il rapporto tra persone finora contagiate (8.628) e decessi (109). La percentuale è dell'1,26%. Vuol dire che si è registrato un decesso ogni 79,1 persone contagiate.

Il profilo della curva
Con i 300 casi di ieri la trentasettesima settimana dall'inizio della pandemia si chiude con 1.570 contagi. Per una media di 224,28 ogni ventiquattro ore. Con questo andamento: 54 contagi il nove novembre, 201 il dieci, 275 l'undici, 305 il dodici, 220 il tredici, 215 il quattordici, 300 il quindici. Nella trentaseiesima settimana 2.044 positivi: 292 ogni ventiquattro ore. Con questa sequenza: 87 il due novembre, 355 il tre, 276 il quattro, 394 il cinque, 349 il sei, 301 il sette, 282 l'otto. Nella trentaquattresima la media era stata di 235,86. C'è quindi una diminuzione rispetto alle ultime due settimane, ma si tratta in ogni caso della terza media percentuale più alta dall'inizio della pandemia. Questo l'andamento completo per settimane: 1,14 casi al giorno la prima, 7,4 la seconda, 15,85 la terza, 30,57 la quarta, 15,71 la quinta, 8,42 la sesta, 6,71 la settima, 5 l'ottava, 2 la nona, 1 la decima, 0,85 l'undicesima, 0,42 la dodicesima, 0,71 la tredicesima, 0,57 la quattordicesima, 0,57 la quindicesima, 0,14 la sedicesima, 0,57 la diciassettesima, 0,85 la diciottesima, 0 la diciannovesima, 0,57 la ventesima, 0,28 la ventunesima. E 0 casi nella ventiduesima. Quindi, 1,14 nella ventitreesima e nella ventiquattresima, 5,85 nella venticinquesima, 14,14 nella ventiseiesima. E 6,2 nella ventisettesima. Poi 5,57 nella ventottesima. E 2,28 nella ventinovesima, 14,14 nella trentesima. Nella trentunesima 15, nella trentaduesima 29,14. Nella trentatreesima settimana la media è stata di 101,57 al giorno.

Nella trentaquattresima 183,28, nella trentacinquesima 235,86, nella trentaseiesima 292, nella trentasettesima 224,28. Questo invece l'andamento mensile: 13,8 casi al giorno a marzo, 7,63 ad aprile, 0,83 a maggio, 0,46 a giugno, 0,35 a luglio, 5,16 ad agosto, 7,43 a settembre, 113,8 a ottobre, quando il numero assoluto dei nuovi casi aveva toccato quota 3.528, in trentuno giorni. Per quanto riguarda il mese di novembre, già 4.013 nuovi casi in quindici giorni. Per una media di 267,53. Vuol dire che nella metà dei giorni sono stati superati i contagi di ottobre. E, sempre in quindici giorni, il 46,5% dei contagi totali dall'inizio della pandemia. Se poi si guarda all'intero periodo autunnale, allora il quadro è ancora più chiaro. Perché ad ottobre e novembre sono stati registrati 7.541 contagi, su un totale di 8.628 dall'inizio dell'emergenza. Per una percentuale dell'87,4%. Mentre negli ultimi trentacinque giorni i contagi sono stati 7.259 (media di 207,4).

Positivi e negativizzati
Ieri quindi 300 nuovi casi positivi. Su 3.200 tamponi, 2.200 dei quali molecolari, effettuati cioè nelle tre postazioni Drive Through della Asl: Frosinone, Cassino e Sora. Altri 1.000 sono i tamponi rapidi che si fanno nelle 16 strutture autorizzate. Il rapporto positivi-tamponi è del 9,3%. Ma stanno aumentando anche i negativizzati, vale a dire i guariti. Ieri sono stati più di 200. A Sora 32 positivi e 25 negativizzati. A Frosinone 25 nuovi casi e 24 negativizzati. Ad Alatri 23 contagi e 25 negativizzati. A Cassino 31 negativizzati, a fronte di 19 casi positivi. Ad Isola del Liri 11 positivi e 8 negativizzati. A Ceccano 9 nuovi casi e 11 negativizzati. In questi 6 centri ci sono stati 119 nuovi casi ma anche 94 persone che hanno superato la malattia. Sempre ieri 9 casi a Veroli, 8 a Ferentino, 8 a Fiuggi. E 7 a Monte San Giovanni Campano, dove sabato si erano registrati 18 contagi. Ben 56 su 91 i Comuni ciociari dove ci sono stati nuovi positivi. Diminuiti i contagi in alcuni Comuni più piccoli che restano però attenzionati. Perché basta un focolaio o un'impennata improvvisa per determinare le condizioni per una eventuale disposizione di zona rossa. Al momento però questa eventualità non c'è per nessuno dei Comuni della provincia.

La carica del manager
Pierpaola D'Alessandro, direttore generale della Asl di Frosinone, ha postato questo messaggio ieri mattina sul su profilo Linkedin: «Ore 10.30, domenica, Pronto Soccorso di Frosinone. I ricoveri per tutta notte e mattinata sono stati incessanti. Abbiamo i reparti pieni ovunque. In chat di direzione 42 professionisti non hanno smesso di coordinarsi per far scorrere tutto e dare la migliore assistenza. Il piano di riorganizzazione dà i suoi primi frutti. Tutto scorre, i pazienti sono assistiti nei piani. Niente è fermo. Frosinone non è quella degli scoop, a Frosinone c'è volontà di vincere il virus con grande professionalità da parte di tutti». Un "resoconto" che fa emergere la determinazione di Pierpaola D'Alessandro in un momento cruciale della pandemia, soprattutto per la pressione sulle strutture ospedaliere. Da oggi a regime l'assetto Covid dell'ospedale di Cassino, con 80 posti letto dedicati: 28 a Geriatria, 14 a Pneumologia, 30 a Medicina, 8 a Terapia intensiva.

Ricordiamo poi l'assetto dello Spaziani, hub di riferimento e Covid hospital. Ci sono 127 posti letto di degenza ordinaria per malati di Coronavirus: 75 a Medicina Covid, 26 a Medicina d'urgenza Covid, 26 a Malattie infettive. A questi vanno aggiunti i 20 posti letto in Terapia intensiva e i 4 di Terapia subintensiva. Per un totale di 151. Quasi tutti interamente occupati. Tra Frosinone e Cassino 231 posti letto ospedalieri dedicati ai pazienti Covid. Quindi c'è l'apporto delle Case di cura convenzionate: 24 posti letto al San Raffaele di Cassino, 89 all'Ini Città Bianca di Veroli, 29 a Villa Gioia di Sora e 38 a Villa Serena di Cassino. Altri 180 posti letto. Per un totale, tra pubblico e privato, di 411 postazioni per i malati di Coronavirus. Alla Asl di Frosinone c'è anche il servizio di supporto psicologico "Se il virus ti isola, noi ci siamo". Tre numeri attivi h24. Risponderà un operatore della Asl. Un servizio attivato all'inizio dalla pandemia dal direttore del Dipartimento Salute Mentale Fernando Ferrauti. Viene assicurata assistenza psicologica, consulenza sui comportamenti sociali e personali.

In Italia e nel Lazio
Ieri in Italia 33.979 positivi e 546 vittime. Sono stati effettuati 195.275 tamponi, 30.000 in meno rispetto a sabato. Nel Lazio 2.612 casi positivi (-385) su quasi 23.000 tamponi (-7.388). Quindi 21 decessi (-18). Spiega l'assessore regionale alla sanità Alessio D'Amato: «Calano i casi e i decessi a Roma e in regione. La corsa del virus inizia a rallentare, le misure adottate sembrano produrre gli effetti auspicati e dobbiamo continuare così».

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