Ambiente sotto attacco
13.11.2020 - 10:00
Il dottor Angelo Spallino, di "Italia Nostra", ai microfoni del TgR
Il titolo del nuovo servizio Rai - "Fiume Rapido: disastro ambientale" - con le telecamere inviate ancora una volta a documentare il "caso Cassino", racchiude molto della situazione cassinate, in quell'area che si estende tra la città martire e Sant'Elia. Ma non tutto. Non solo i tanti rifiuti abbandonati lungo le sponde del Rapido, deviato e in parte interrato, ma scarti di macellazione, animali trovati senza vita tra l'erba, fusti smaltiti illegalmente, materiali diversi (persino plastiche, resine e amianto) dati alle fiamme. Una realtà che i residenti conoscono bene, a un passo dalle acque rosse della zona Pantanelle, dell'area di Spineto; a due dai rifiuti di Nocione.
«In questa zona abbiamo discariche a cielo aperto e interrate ma che non si riescono a movimentare» afferma il dottor Angelo Spallino di "Italia Nostra". Senza dimenticare i rifiuti speciali bruciati di notte per essere smaltiti. Gli stessi, segnalati a gran voce dal commissario straordinario Asmi, Edoardo Grossi, che di recente ha anche individuato la presenza di carcasse animali abbandonate nell'erba e sulla cui morte nessuno sa dare una spiegazione. Una situazione difficilissima, evidenziata anche dall'Anpana, con il presidente Altieri a testimoniare le criticità di un ecosistema messo a dura prova dall'uomo.
Oltre ai continui roghi di materiale di qualunque tipo, soprattutto nelle ore notturne, a far scattare un'altra allerta era stata la scoperta (a ridosso della medesima zona) di due carcasse di pecora quasi intere, consunte dal tempo e in stato di decomposizione in via Lago, la strada che porta a Caira. Dopo i resti di una probabile macellazione clandestina a Nocione, nei pozzi consortili, il rinvenimento dei due ovini ha fatto scattare un nuovo allarme. Animalisti e ambientalisti sul piede di guerra: paura per le cause che hanno portato al decesso degli animali.
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