Abusi sulla figlia della convivente: 56enne accusato di violenza sessuale sulla minore

Una violenza andata avanti per almeno sei anni. Attenzioni "particolari" quando la madre era fuori per lavoro. Divenute molto di più dopo i suoi diciotto anni. Denunciate però solo quando la presunta vittima, residente nel Cassinate, a vent'anni decide di andare via di casa. La madre, in realtà, lo aveva fatto già da tempo.

A guardarla da lontano può sembrare una delle terribili storie finite davanti a un magistrato: molto simili tra loro, dove l'elemento comune è il posto dove le contestate violenze sarebbero avvenute, la famiglia. Anche in questo caso, stando alla denuncia presentata dalla ragazzina ora poco più che ventenne le attenzioni morbose e poi le violenze vere e proprie avrebbero avuto luogo proprio in casa.

In quella casa di un paese del Cassinate dove la madre conviveva allora con il cinquantaseienne che adesso vive a Frosinone. Allora, però, era il convivente della madre e per lei indubbiamente un punto di riferimento.
Quando la ragazzina compie vent'anni prende coraggio e racconta tutto. Quindi scatta la denuncia nei confronti di quell'uomo che ha oltre il doppio dei suoi anni e che era diventato per lei quasi un padre-aguzzino.

Accuse tutte da dimostrare. Nei giorni scorsi la procura di Cassino dopo delicati accertamenti coordinati dal pm Siravo ha chiuso le indagini nei confronti dell'uomo, assistito dall'avvocato Antonio Ceccani, che ora dovrà essere interrogato. Già nel mese di giugno aveva avuto luogo un delicato incidente probatorio per raccogliere la testimonianza della ragazza.

Ancora qualche mese d'indagine prima di chiudere il cerchio. Ora il cinquantaseienne, su invito dell'autorità inquirente, sarà ascoltato per chiarire la sua posizione.
Per poter mettere a fuoco molti elementi di una vicenda a dir poco delicata dove i rapporti tra i coinvolti e le imputazioni stridono ancor più per i ruoli e per le posizioni.