Spazio satira
L'analisi
11.09.2020 - 14:00
Uno dei tanti incendi che hanno devastato il territorio
È duro, anzi di più. È schifato! Così ripete in continuazione il sindaco di Aquino, Libero Mazzaroppi. Anche ieri, poco dopo l'ora di pranzo, è dovuto correre: un'altra volta la zona dell'aeroporto era in fiamme. E non si tratta certo di autocombustione, lo sa per certo. Piuttosto di piromani che, in 10 giorni, è la terza volta che ci provano. Però è stanco, i piccoli come i grandi sono alle prese con mille problematiche, e quando arriva un incendio si sentono davvero esasperati.
«È l'ennesimo tentativo di create disagio ai territori, anche perché l'autocombustione non esiste, hanno dato fuoco, sono scriteriati, scellerati, sono pericolosi», ripete. Nella zona dell'aeroporto vanno «centinaia e centinaia di persone a correre, è sempre "popolata", e poi c'è la fauna. Ci sono le quaglie, gli aironi e tante altre specie.
Devo ringraziare anche stavolta le forze dell'ordine, i vigili urbani, i cittadini solerti per fronteggiare questa ennesima emergenza. La terza in 10 giorni - racconta il primo cittadino - L'altro giorno hanno tentato di appiccare il fuoco alla discarica Pilozze che si trova vicino all'aeroporto. Per fortuna su quel sito, sopra al cupping, ho fatto mettere un bel po' di terra che ha inibito qualsiasi tipo di propagazione e prontamente l'incendio è stato spento». «Questi atteggiamenti sono pericolosi. Ho cercato sempre di combattere con il buon esempio - rincara la dose - ma non meritano alcun tipo di rispetto, adesso vediamo se riusciamo a intercettare, abbiamo le telecamere vicino al cimitero. I vigili sono intervenuti prontamente. Episodi che si ripetono: due volte all'aeroporto. Sono "delinquenti" abituali che non meritano comprensione. Siamo impegnatissimi in varie attività, tutte le amministrazioni lo sono: ci sono incendi dappertutto. Occorre tornare a un senso di moralità, non rispettare l'ambiente vuol dire non rispettare se stessi, farsi del male».
Della stessa opinione, anche il sindaco di Villa Santa Lucia, altro "fronte caldo" degli incendi estivi. «La natura è di tutti: non si scherza con un bene tanto importante. Sono dei veri e propri criminali e non capiscono che così facendo stanno distruggendo tutto, danneggiando anche loro stessi. Quest'anno si sono proprio scatenati. Speriamo che le forze dell'ordine e la magistratura riescano a individuare e punire i responsabili - ha sottolineato il sindaco di Villa Santa Lucia, Antonio Iannarelli - In tal senso rivolgo un appello a tutti i cittadini: chiunque noti persone sospette nelle aree in cui poi divampano i roghi, chiunque noti qualche cosa in grado di offrire aiuto alle forze di polizia, non esiti a parlare. Dobbiamo impegnarci in prima persona affinché la nostra splendida zona verde, invidiata da tutti, non diventi la più martoriata».
Intanto, anche ieri, fiamme a Colle San Magno. Questa volta è toccato alla zona La Mandra, ai confini con Piedimonte dove insiste anche un'azienda agricola: animali e titolari messi in salvo da vigili del fuoco e protezione civile, oltre che dai canadair. «Sono dei veri e propri criminali e come tali vanno trattati. Mettono a rischio l'ambiente e la vita di tutti coloro che poi ingaggiano una durissima lotta per salvare il territorio» ha aggiunto il sindaco Antonio Di Adamo.
A fargli eco, il sindaco di Piedimonte, Gioacchino Ferdinandi: «Piedimonte, tranne qualche area soprattutto nella zona di confine con Villa Santa Lucia, è stato relativamente colpito dai roghi quest'anno. Ma non graziato.
I danni in termini ambientali sono stati davvero ingenti, per non pensare alle conseguenze legate alla deflagrazione degli ordigni sollecitati dal fuoco. Un'azienda, a pochi metri dalle fiamme, è stata interessata da due esplosioni: per fortuna all'interno non c'era nessuno al momento. Per non parlare degli animali che, spaventati, sono fuggiti ovunque. Alcune volpi e istrici li abbiamo ritrovati nei pressi del centro commerciale. Il gesto di piromani senza coscienza va condannato. L'analisi di immagini satellitari potrebbe offrire un buono spunto investigativo».
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