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Il punto

Amministrative 2019, l'ombra del presunto voto di scambio: indagini serrate

Ascoltata la donna che ha lanciato le pesanti accuse, poi acquisito il video integrale diffuso sul web. E la città si divide ma tutti chiedono la verità

L'ombra di un presunto voto di scambio sulle amministrative del 2019 continua a far discutere, mentre in procura si lavora. Come sempre a testa bassa. L'autorità giudiziaria ha delegato la polizia del Commissariato di eseguire ogni attività in grado di chiarire, di poter dare un peso alle dichiarazioni offerte nella trasmissione web "Tanfuk" la scorsa settimana da una donna che avrebbe dichiarato di essere stata "sedotta e abbandonata" da lusinghe elettorale.

Anzi, a suo dire, da vere e proprie promesse, mai mantenute: un posto di lavoro agognato più di ogni altra cosa per far fronte a spese mediche per la figlia malata in cambio del sostegno. E dunque di un portafoglio di voti.

Passaggi investigativi
In base alle primissime informazioni trapelate, sembrerebbe che le attività volte a chiarire se quanto dichiarato dalla "donna senza volto"(le dichiarazioni sono state rese con volto coperto e voce camuffata) abbiano o meno un fondamento, gli investigatori avrebbero seguito due direttrici.
Nei giorni scorsi avrebbero ascoltato come persona informata sui fatti (al momento non indagata) proprio la donna che ha "vuotato il sacco" ai microfoni della trasmissione web, rappresentata dall'avvocato Francesco Malafronte. Quindi, avrebbero proceduto ad acquisire integralmente il video per poter vedere se sussistano o meno i profili del gravissimo reato tratteggiato in quelle frasi circostanziate. 

Le posizioni
Il primo a presentare un esposto dopo le gravi dichiarazioni della donna dall'avvocato Giuseppe Martini, esponente del gruppo Cassino a 5 Stelle, candidato sindaco per il medesimo movimento. Un esposto, inoltrato via pec alla procura della Repubblica di Cassino per poter approfondire le affermazioni della donna.

Poi anche il commissario del circolo locale del Pd, Fionda, è intervenuto sottolineando come, nel rispetto «dovuto alla legge riteniamo non solo giusto, ma necessario, che le persone informate sui fatti e sulle circostanze del voto amministrativo dello scorso anno debbano recarsi in procura della Repubblica per riferire e denunciare quanto di loro conoscenza, affinché gli organi competenti possano eseguire gli opportuni accertamenti e valutare la sussistenza di profili penalmente rilevanti in relazione ai fatti dedotti. Siamo convinti che la questione morale in politica sia sempre attuale e che la libertà di cui godiamo nella vita quotidiana non ci esime dal rispetto del prossimo».

E non si esclude che nelle prossime ore anche altre persone possano essere ascoltate, per cercare di puntellare le ipotesi di reato oppure per comprendere le ragioni della scelta di una pubblica accusa, quella affidata alla trasmissione web. La città, intanto, si divide: nelle piazze e sui social le opinioni sono contrastanti tra chi crede alla "donna senza volto" e chi la critica duramente. Tutti, comunque, chiedono verità. 

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