Spazio satira
Lo studio
10.07.2020 - 12:30
La Ciociaria passa da provincia a media diffusione di Covid a provincia a bassa diffusione. Un dato positivo che segue l'anda mento del virus quasi scomparso dai radar nelle ultime settimane. Il terzo rapporto di Istituto nazionale di statistica e Istituto Superiore di Sanità presenta un'analisi della mortalità totale e dei soggetti positivi al Covid-19 deceduti nel mese di maggio 2020 e un aggiornamento delle analisi relative al periodo gennaio-aprile 2020, già oggetto del secondo rapporto.
La novità più importante è dunque il passaggio della provincia frusinate tra quelle a bassa diffusione del Covid-19. Secondo i numeri forniti ieri da Istat e Iss la Ciociaria ha 69 decessi per Covid nel periodo gennaio-maggio 2020 (contro i 58 finora comunicati dall'Asl) con un tassodi mortalità per Covid per 100.000 abitanti di 12,7. Il tasso di mortalità, peraltro, è tra i più alti tra le province a bassa diffusione del virus (dato condizionato dall'inclusione nei primi due rapporti tra le province a media diffusione).
Barletta-Andria-Trani con un tasso di mortalità del 16,6 è la peggiore della categoria, poi Frosinone con 12,7, Livorno con il 12,5, Romacon il 12, Avellino con l'11,6 e Bari con il 10,7 tra le province sopra la doppia cifra.
I dati migliori sono quelli di Palermo con 1,4, Trapani con 1,5 e Oristano con 1,9 tra quelle sotto il 2.
Rispetto ai cinque anni precedenti la variazione percentuale dei decessi in Cicoiaria si attesta a meno 3,3% a gennaio e febbraio, a più 3,4% a marzo, a meno 4,1% ad aprile e a meno 13,2% a maggio. I decessi censiti a livello provinciale nel periodo gennaio-maggio 2020 sono stati 2.137. Lo studio precisano Istat e Iss copre per quanto riguarda la provincia di Frosinone una percentuale dell'88,7%.
Dando uno sguardo ai principali comuni ciociari, nel periodo 1° marzo-31 maggio 2020, rispetto all'analogo periodo dei cinque anni precedenti, si registra per Frosinone un decremento del 15,4% della mortalità tra gli uomini, numeri invariati per le donne con il dato complessivo che si attesta a meno 7,5%; ad Alatri un incremento dell'1% della mortalità tra gli uomini, una diminuzione del 7,3% della mortalità tra le donne, con un dato complessivo di -2,9%; ad Anagni dati in crescita del 9% tra gli uomini, del 5,5% tra le donne e del 7,4% a livello totale; a Cassino crescono del 16,4% i decessi tra gli uomini e scendono del 2,6% tra le donne per un totale di più 6,9%; a Ceccano più 9,6% dei decessi degli uomini, ma meno 34,8% tra le donne per un meno 15,2% complessivo; a Ferentino meno 31,8% dei decessi degli uomini, crescita del 23,2% dei decessi delle donne per un totale di meno 3,7%; a Sora meno 30,9% dei decessi degli uomini, più 13,9% delle donne e un totale di meno 8,5%; a Veroli valori in crescitadel 13% tra gli uomini, del 4% tra le donne per un totale dell'8,5%.
A livello generale «il numero di casi Covid-19 segnalati in Italia ammonta a 232.639 fino al 31 maggio 2020, raggiunge il massimo nel mese di marzo, con 113.351, e diminuisce progressivamente nei mesi successivi; nel mese di maggio sono 22.893», si legge nel report.
«Nella maggior parte delle province, anche in quelle ad alta diffusione, i decessi del mese di maggio sono inferiori rispetto alla media 2015-2019 - si legge ancora - Questo accade anche a Bergamo, provincia simbolo degli effetti drammatici dell'epidemia, a fronte di incrementi dell'ordine del 574% a marzo e del 126% ad aprile. L'eccesso di mortalità più accentuato nel mese di maggio 2020 si osserva nella provincia di Lecco (20,2%), comunque interessata da una importante diminuzione della mortalità rispetto agli incrementi di marzo (185%) e di aprile (129%)».Tra gennaio e maggio il tasso di mortalità per Covid più alto è a Lodi con 300 per mille abitanti, davanti a Bergamo con 278, Cremona e Piacenza con 261.
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