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L'Alfa si perde nella nebbia di Londra. La Fiom lancia un appello alla politica

L'Alfa si perde nella nebbia di Londra. La Fiom lancia un appello alla politica

Cassino

L'Alfa si perde nella nebbia di Londra. La Fiom lancia un appello alla politica

«Chi si aspettava annunci clamorosi è rimasto deluso: Marchionne ha confermato quanto paventato da mesi, ovvero che il piano Alfa Romeo slitta e che fino al 2018, anno in cui si sarebbe dovuta completare tutta la gamma, saranno prodotti solamente due modelli, la Giulia e il Suv».


Il segretario provinciale della Fiom-Cgil Donato Gatti è severo nei confronti dell'amministratore delegato di Fca Sergio Marchionne e tuona: «A questo punto occorre un confronto con tutti i sindacati alla presenza non solo dell'azienda, ma anche delle istituzioni politiche regionali e nazionali».

Gli fa eco il braccio destro di Landini Michele De Palma che afferma: «Quali effetti avranno sull'utilizzo degli impianti presenti in Italia la decisione di posticipare il lancio di nuovi modelli a partire da quelli a marchio Alfa e cancellare l'obiettivo di produrre 7 milioni di veicoli, visto che oggi i lavoratori di Mirafiori, Grugliasco, Modena, Cassino e Pomigliano sono interessati dall'utilizzo di ammortizzatori sociali è il centro del confronto che dovrà tenersi. Sostenere che non c'è più l'obiettivo di 7 milioni di auto per il 2018 senza proporne uno nuovo rischia di compromettere il ritorno al lavoro di tutte le lavoratrici ed i lavoratori».

Ma se per i metalmeccanici della Cgil il bicchiere è mezzo vuoto, di tutt'altro avviso si dice il segretario della Fim-Cisl Mirko Marsella che al contrario evidenzia: «Avere un'azienda con i conti a posto è già di per sé un fatto strapositivo. Lo slittamento al 2020 del piano Alfa era prevedibile, per Cassino abbiamo però due grandi certezze che lo stabilimento e il territorio attendeva con ansia: tra poche settimane partirà la Giulia e il prossimo anno il Suv di medie dimensioni.

È probabile – continua Mirko Marsella – che le nuove produzioni di Giulia e del prossimo Suv Alfa Romeo assorbiranno totalmente la cassa integrazione nel sito pedemontano e avranno anche impatti di crescita occupazionale».

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