La situazione
25.05.2020 - 20:00
La pandemia ha colpito di più loro, i bambini, che hanno visto da un giorno all'altro andare in frantumi una quotidianità fatta di gioco, scuola, compagni di classe, attività pomeridiane, terapie e incontri con professionisti, feste di compleanno, svago all'aria aperta. Nei vari step sono stati tutelati cagnolini da portare a spasso, adulti che, ovviamente, avevano esigenze lavorative. I bambini sono arrivati in coda. Ora, che finalmente sono potuti tornare a vivere i parchi e a godere delle aree verdi della città, molti di loro devono essere trascinati in lacrime lontano dalle zone dei giochi.
Nastri bianchi e rossi impediscono l'utilizzo di scivoli, altalene, dondoli. Una misura necessaria per la tutela della salute pubblica dei piccoli e degli adulti, in particolare dei nonni che finalmente i bimbi stanno frequentando di nuovo. «È molto difficile - spiega Annamaria, madre di Manuel -, era molto felice di tornare al parco e quando gli abbiamo detto che non avrebbe potuto usare i giochi e le attrezzature mi ha chiesto cosa avrebbe potuto fare. Cerchiamo di tenerlo lontano anche dagli altri bambini. L'unica cosa che possono fare è giocare con una palla, ben distanziati.
Anche l'uso delle mascherine sembra poco compatibile con le attività dei bimbi, per alcuni un fastidio insopportabile, così i dispositivi colorati e con i disegni dei super eroi volano e finiscono nei prati e nelle borse delle mamme. Ancora tanti i sacrifici per i piccoli.
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