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La Fase 2

Tanta voglia di tenersi in forma: è l'ora di palestre e piscine

Da domani riaprono i centri sportivi. Tra mille dubbi. Molte regole che stravolgono anche abitudini consolidate nel tempo. E non tutti ci stanno

Fuori i secondi, si direbbe nella boxe. Da domani, dopo un interminabile lockdown che ha compreso anche la prima parte della fase 2, riaprono palestre e piscine.
Una riapertura tra mille scetticismi. Un po' per le tante misure di sicurezza per prevenire possibili contagi al Covid-19, un po' per il fatto che questo era il periodo in cui, di solito, l'attività, complice i primi caldi, andava scemando. Regole ferree per gli spazi, le distanze, la pulizia degli attrezzi, l'aerazione dei locali soprattutto di quelli chiusi, il divieto di commistione degli oggetti. Massima attenzione anche al momento della vestizione negli spogliatoi e nelle docce. Le linee guida per piscine e palestre sono particolarmente stringenti al punto che alcuni hanno deciso di non riaprire affatto, rimandando i clienti a settembre.

Chi, potendolo fare, ha optato per gli spazi all'aperto dove le restrizioni sono minori. Chi, invece, punta sui corsi tradizionali siano di nuoto, di fitness, di spinning e via dicendo si è rimesso in gioco puntando sulla voglia di giovani e meno giovani di tornare in sala pesi, o a fare una nuotata, o a inforcare il manubrio delle bici da spinning. Molte attività saranno su prenotazione con posti contingentati. Insomma si spera negli appassionati e nei cultori della forma fisica a ogni costo.
Certo mantenere le distanze non sarà facile per chi è abitato a frequentare luoghi dove si va anche per socializzare, fare nuove amicizie, magari anche fidanzarsi. Non sarà facile nemmeno per quanti amano sfidarsi o che provengono dal mondo degli sport di squadra.

Più complicata sarà la gestione della ginnastica medica, soprattutto per gli anziani. I quali - è logico pensare - saranno un po' più restii a tornare in palestra.
Chi, oltre alle attività tradizionali, ha anche un centro di riabilitazione, seppur parzialmente, ha potuto lavorare. Solo che il blocco dell'attività medica e degli interventi ospedalieri ha notevolmente ridotto le presenze di chi, dopo un'operazione, aveva bisogno di mettersi nelle mani del fisioterapista. Per piscine e palestre le linee guida, a parte la misurazione della temperatura all'ingresso, la distanza di due metri tra chi fa attività fisica e il frequento uso di dispenser per l'igiene delle mani, impongono di evitare aggregazioni e regolamentare gli spazi di attesa per favorire il distanziamento, quindi percorsi divisi per ingresso e uscita. Negli spogliatoi e nelle docce andrà assicurata la distanza interpersonale. Non consentire l'uso promiscuo degli armadietti e mettere a disposizione sacchetti per gli effetti personali.

Per le piscine la densità di affollamento nelle aree solarium e in vasca è calcolata con un indice di non meno di 7 metri quadrati di superficie a persona. Da garantire il distanziamento sociale di almeno 1,5 metri tra persone non appartenenti allo stesso nucleo familiare. Per le palestre dopo l'utilizzo da parte di ogni singolo, assicurare la disinfezione della macchina o degli attrezzi. Gli attrezzi che non possono essere disinfettati non devono essere usati. Utilizzare in palestra calzature previste esclusivamente allo scopo. Non condividere borracce, bicchieri e bottiglie e non scambiare con altri utenti oggetti quali asciugamani, accappatoi o altro.

Ci sono poi ulteriori linee guide da rispettare previste per gli allenamenti degli sport di squadra e per l'attività sportiva di base e l'attività motoria.
All'interno del centro sportivo dovranno essere garantiti una serie di comportamenti: lavarsi frequentemente le mani, anche attraverso appositi dispenser di gel disinfettanti, mantenere la distanza interpersonale minima di 1 metro che sale a 2 metri in caso di esercizio fisico o comunque adeguata in base all'intensità dell'esercizio. Non toccarsi mai occhi, naso e bocca con le mani. Starnutire e tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie; se non si ha a disposizione un fazzoletto, starnutire nella piega interna del gomito.

Evitare di lasciare in luoghi condivisi con altri gli indumenti indossati per l'attività fisica, ma riporli in zaini o borse personali e, una volta rientrato a casa, lavarli separatamente dagli altri indumenti. Bere sempre da bicchieri monouso o bottiglie personalizzate. Gettare subito in appositi contenitori i fazzolettini di carta o altri materiali usati (ben sigillati).
E ancora: vietare lo scambio tra operatori sportivi e personale comunque presente nel sito sportivo di dispositivi (smartphone, tablet, ecc.); disinfettare i propri effetti personali; munirsi di buste sigillanti per la raccolta di rifiuti potenzialmente infetti; non toccare oggetti e segnaletica fissa.

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