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L'intervista

Ristorazione, Acampora è chiaro: "Con queste regole si rischia l'estinzione"

Il presidente di Confcommercio Lazio e Lazio Sud chiede al Governo norme più elastiche: "Così almeno il 50% di ristoranti e bar non potrà riaprire"

L'ordinanza regionale che introduce le regole per le riaperture degli esercizi di ristorazione rischia di trasformarsi in una scatola vuota. Ma soprattutto di non poter consentire le riaperture fissate per il 18 maggio. È quanto emerge dalle dichiarazioni di Giovanni Acampora, presidente di Confcommercio Lazio e Lazio Sud, il quale ha partecipato alla riunione preparatoria del documento, martedì scorso, insieme all'assessore regionale Orneli e alle parti sociali.
«Abbiamo ipotizzato e con la Regione un percorso che prevedeva l'apertura degli esercizi commerciali, in particolare bar e ristoranti, il 18 maggio - ci ha spiegato Acampora - Ma adesso, dovrà essere il Governo a ratificare con l'ultimo Dpcm queste linee guida sulla prevenzione».

Quale sarà, secondo lei, l'orientamento governativo?
«Se dovessero prevalere le prescrizioni dettate dall'Inail, molto stringenti, almeno il 50% di ristoranti e bar non potrà riaprire. Infatti, lo spazio di distanziamento nei ristoranti è più che triplicato, passando da 1,2 metri a 4. Inoltre, ci sarebbero l'obbligo della prenotazione e la previsione di un'area non inferiore a 4 metri quadrati per ciascun cliente. Moltissime attività non potrebbero reggere e chiuderebbero».

Che cosa farete per evitare questo tracollo?
«Intanto, aspettiamo con fiducia che il Governo emani linee guida più ragionevoli. Regole che consentano la prevenzione, mettendo i ristoratori in condizioni di riaprire. Per esempio, in questo momento guanti e mascherine sono quasi introvabili. Se entro il 18, e mancano pochissimi giorni, non fossero reperibili sul mercato quanti sarebbero in grado di riaprire?».

Quindi, che cosa si prospetta per la ristorazione?
L'altra sera, le associazioni datoriali e la Fipe hanno incontrato i ministri Speranza e Patuanelli. Durante il confronto è emerso che le linee guida dell'Inail non sono vincolanti. Auspichiamo che il Governo approvi una normativa più elastica, ma non l'ha ancora fatto. Si sta profilando una situazione assurda nell'imminenza delle riaperture. Se prevalessero le prescrizioni dell'Inali, l'intera categoria è condannata all'estinzione. I ristoratori, però, sono già pronti a scendere in piazza».

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