Spazio satira
Ciak, Motore, Azione
08.02.2021 - 23:00
La finanza è tornata a essere argomento sulla bocca di tutti, quasi pop, nei giorni in cui un nutrito gruppo di investitori si è organizzato per attaccare gli squali di Wall Street. Una storia complicata in cui si sono invertiti i ruoli di forza, tra i fondi di investimento che vendono allo scoperto e gli investitori che cercano di limitarne il potere. Come si ricollega tutto questo con la grande crisi del 2008? Il crollo di Wall Street continua a segnare molte vite, con le conseguenze che ha causato in tutto il mondo lo scoppio di quella bolla speculativa. "La grande scommessa" di Adam McKay (su Prime Video) prova a spiegare al mondo cos'è successo davvero.
Il film è ispirato a eventi e personaggi reali, costruito seguendo le storie simultanee di tre gruppi di persone che hanno scoperto le basi per la crisi finanziaria del 2007-2008 e riescono a ricavarne enormi profitti. Il primo tra i personaggi rappresentati è Michael Burry, eccellente analista a capo di un fondo che scopre che il mercato immobiliare americano non è stabile come si pensa: a questo punto lo stesso Burry, nonostante il sentire comune, inizia a vendere allo scoperto, scommettendo contro il mercato.
Mark Baum e Jared Vennet, invece, sono un trader e un dirigente della Deutsche Bank di New York che, scoperte le proporzioni del disastro, riusciranno a crearsi un paracadute notevole per la propria vecchiaia.
Un film complesso, non da un punto di vista cinematografico ma per quanto riguarda i contenuti: tantissime sigle, nomi, pacchetti azionari («Ma sono fisicamente dei pacchetti?», per citare l'immancabile Mariano Giusti). Eppure il film cerca di coinvolgere anche lo spettatore meno avvezzo alla tematica economica.
Il risultato è soddisfacente? Dipende. Da un punto di vista cinematografico lo sforzo è encomiabile, con personaggi interessanti e ben orchestrati. Per quanto riguarda invece la componente divulgativa, probabilmente si sarebbe potuto osare di più, non riuscendo a riportare a tutti l'estrema complessità della tematica trattata. Quello che arriva, però, è un tentativo interessante. La grande forza sta nel montaggio, che combina alla perfezione le storie ritratte per fornire un dipinto di numeri, guadagni e perdite da capogiro.
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