Spazio satira
Cassino
29.06.2025 - 18:00
Ieri sera l’attesa Fiaccolata della Pace, organizzata dal Comitato art. 11, con il supporto di una serie di organizzazioni territoriali tra cui il collettivo donne “Se non ora quando”, il Centro Internazionale Giovanile Anne Frank-Cassino, il gruppo territoriale M5S rappresentata da Angelica Lamberti e dai suoi membri, il gruppo palestinese di Cassino rappresentato dal dirigente Massimo Evangelista, il gruppo degli atleti del Cus, che hanno portato la fiaccola della Pace da Montecassino fino al piazzale della stazione, la Misericordia di Roccasecca, che ha garantito l’assistenza sanitaria, e altre organizzazioni e comitati di partiti della Provincia.
Al di là della partecipazione di un folto serpentone popolare che ha riempito viale Dante e le vie centrali della città, l’importanza della manifestazione era incentrata sulla presenza di autorità autorevoli civili e religiose. Sia l'abate di Montecassino, don Antonio Luca Fallica, sia l’Iman della Moschea di via Arigni, Salah Ramadan Elsayed Abouelnour, hanno voluto essere presenti per diffondere tra i credenti e non credenti un messaggio di grande spiritualità, improntato a un profondo spirito di fratellanza, che si è sostanziato nel recitare entrambi, davanti al sagrato della Chiesa di Sant'Antonio, in piazza Diamare, una preghiera comune, in lingua italiana e in lingua musulmana, affinché il messaggio della Pace entri nei cuori e diventi azione quotidiana, abito di ogni giorno. La comprensione tra i popoli è l’unico antidoto al morbo della guerra, che sta traversando come un’epidemia tutti i continenti.
Vi sono 36 guerre in corso nel mondo e alcune di esse, come la guerra in Medio Oriente fra Hamas e Israele, fra Israele e l’Iran e la guerra nel cuore dell’Europa fra la Russia e l’Ucraina sono particolarmente gravi per le loro implicazioni globali, dato che sono suscettibili di condurre le grandi potenze a scontri planetari e a scontri di civiltà, in grado d’innescare una terribile apocalisse nucleare. Perciò, essere scesi in piazza con il sostegno di due mondi religiosi, il cattolico e l’islamico, che alcuni vorrebbero opposti, ma che non lo sono affatto, poiché entrambi rappresentano la fede dell’uomo in un avvenire migliore e valori di umanità essenziali, come la carità, la misericordia, la solidarietà, l’amore dell’altro, l’uguaglianza dell’uomo dinanzi a Dio, l’intangibilità della vita umana, ha rappresentato per tutti i convenuti alla fiaccolata uno stimolo maggiore e un conforto. Di questo si aveva enormemente bisogno, anche se il voto di giovedì scorso nel Consiglio comunale di Cassino all’unanimità, salvo due astenuti, di riconoscere lo Stato di Palestina, aveva creato in tutti i cittadini un’ondata d’entusiasmo e una maggiore fiducia nelle istituzioni che governano la nostra città.
Cassino è una città particolare, nota in tutto il mondo per il suo immane martirio durante la Seconda Guerra Mondiale, per il quale è stata insignita della Medaglia d’Oro dalla Presidenza della Repubblica e del Gonfalone del Consiglio d’Europa. La tragedia di Gaza, il massacro di un’intera popolazione di civili disarmati e innocenti, ordinato dal Governo Netanyahu e attuato dell’esercito israeliano, nella convinzione che i terroristi di Hamas e la popolazione civile fossero la stessa cosa, ha provocato una sequela di orrori senza fine e senza giustificazione, tanto da indurre la Corte Penale internazionale di Giustizia a accusare Netanyahu e il suo Capo Maggiore di crimine di guerra e contro l’umanità e a emettere nei confronti di entrambi un mandato di cattura internazionale per “genocidio”. Tutti abbiamo condannato il blitz di Hamas effettuato il 7 ottobre di un anno e mezzo fa, ma quando l’autodifesa di Israele è sconfinata in una rappresaglia senza proporzione, in uno sterminio di bimbi, donne, medici, operatori umanitari, giornalisti, infermieri, nella distruzione dell’80% delle case di Gaza, nell’annientamento di ospedali, scuole, moschee, chiese, in una volontà cieca e fanatica di liberare la striscia di Gaza dal suo popolo e di ripulirla da ogni presenza palestinese, la coscienza si è rivoltata e ribellata in preda a dubbi e sensi di responsabilità verso altri esseri umani, trucidati sotto gli occhi di tutti come fossero formiche. Non ci si può sentire uomini, se non si reagisce di fronte a tanto orrore. Abbiamo condannato il nazismo e Hitler per ciò che avevano commesso contro gli ebrei d’Europa, come potevano assistere indifferenti dinanzi a un nuovo genocidio, questa volta a danno dei gazavi, e perpetrato dai nipoti e pronipoti dei superstiti ebrei di Auschwitz? È stato difficile per tutti noi, ma anche per gli uomini politici più responsabili, metabolizzare l’inimmaginabile. Sapere che il Consiglio Comunale di Cassino, senza alcuna distinzione politica, ha avuto il coraggio di andare al di là delle controversie partitiche, di unirsi su un tema tanto delicato e morale, come la tragedia di Gaza, e inviare un messaggio a Netanyahu, che sicuramente non gli piacerà, ma che è sacrosanto, quale quello del riconoscimento del diritto dei palestinesi a conservare la loro patria, ha galvanizzato gli animi e dato una marcia in più al corteo. Tra i politici che hanno partecipato alla manifestazione della Fiaccolata della Pace: Andrea Vizzaccaro, in rappresentanza del sindaco di Cassino, Luigi Vacana, in rappresentanza della Provincia di Frosinone, Maddè Gugliemo, in rappresentanza del Sindaco di Esperia, Tomasso Mariana, in rappresentanza del Comune di Aquino, Ornella Rodi e Rosario Iemma, consiglieri della maggioranza al Comune di Cassino, Franco Evangelista, Arduino Incagnoli e Luca Fardelli, consiglieri in rappresentanza della maggiorazna, Giuseppe Pede, in rappresentanza di Rifondazione Comunista, Luciano Conte, consigliere in rappresentanza del Comune di Sora, Oreste della Posta, in rappresentanza del Pci di Frosinone. Dopo le preghiere, il corteo ha proseguito fino a Piazza De Gasperi, scandendo gli slogan “Fuori le armi dal territorio” e Free Palestine”. Sul monumento ai caduti, un tedoforo ha acceso il braciere della Fratellanza e una bandiera con la scritta Pace è stata deposta sul carro armato dinanzi al Comune. Pupazzi avvolti di panni bianchi deposti a terra dinanzi al monumento ai caduti simboleggiavano i martiri bambini di Gaza. La commovente cerimonia si è conclusa con i discorsi di Antonella Capaldi per il Comitato art. 11, Andrea Vizzaccaro, facente funzione di Sindaco, Maddé Guglielmo, Rota Tawil, studentessa palestinese, Giuseppe Pede, Oreste della Posta e, infine, Luciano Conte.
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