Spazio satira
Eccellenza
29.01.2021 - 13:35
Clima non propriamente sereno e informazioni contrastanti dopo la conference call tra il consiglio direttivo del Comitato Regionale Lazio e le società di Eccellenza. Di 48 società interessate, hanno risposto alla chiamata 32 partecipanti. Di queste, dalle prime notizie pervenute, in quattro erano favorevoli ad un ritorno sui campi da gioco - Ladispoli, Casal Barriera, Unipomezia e Fiumicino -, si è parlato poi di un paio di posizioni neutrali mentre le restanti si sarebbero espresse tutte contrarie. Quella che non è venuto fuori, se non parzialmente e in un certo modo è stata anche travisata, è stata la "filosofia" del Sora Calcio. Ma facciamo un passo indietro. Il campionato di Eccellenza, lo ricordiamo, si è fermato a fine ottobre, alla quinta giornata e con diversi turni da dover recuperare. Sora (nel suo girone di riferimento, il C) staziona, dunque,in quinta posizione ma a sole 3 lunghezze dalla capolista Vis Sezze, con ancora tanto da dire e una stagione praticamente intera da disputare. Appena un paio di giorni prima di questa riunione telematica, proprio il ds bianconero Angelucci, si era fatto portavoce della volontà del club di riprendere l'agonismo sebbene consapevole del veto di tanti colleghi.
Di seguito ripecorriamo quanto venuto fuori durante la conference call.
Trentaquattro società su quarantotto di Eccellenza hanno preso parte all'incontro on-line voluto dal Presidente del Comitato Regionale Lazio, Melchiorre Zarelli, e che si è svolto oggi pomeriggio sulla piattaforma Google Meet, alla presenza di parte del Consiglio Direttivo del CR Lazio. Tema, la possibile ripartenza del principale campionato regionale alla luce delle aperture arrivate nei giorni scorsi dalla FIGC e dal Governo, disposti a classificare l'Eccellenza campionato di interesse nazionale, predisponendo ristori per l'effettuazione dei tamponi rapidi. Dalla riunione è uscito fuori un quadro contrastato sulla ripartenza, ma unito sulla necessità, qualora si riparta, di adottare il format con la conclusione del solo girone di andata, con play off e play out finali. Due le ipotesi messe sul tappeto: finire la stagione effettuando andata e ritorno, con uno sforzo notevole da parte delle società; oppure, limitarsi a terminare il girone d'andata e poi stilare classifiche ponderate (per compensare il diverso numero di gare giocate in casa e fuori da ogni squadra) per decidere le promosse e le retrocesse (due sole per girone) attraverso play-off e play-out. «A dire il vero ce ne sarebbe anche un'altra: quella di chiudere tutto e rivederci a settembre. Ma sarebbe la più nefasta, perché significherebbe la sconfitta del movimento dilettantistico e della sua funzione sociale di un settore che invece deve dimostrarsi un interlocutore forte per non essere dimenticato dalle istituzioni», ha sottolineato il Presidente del Comitato Regionale, Melchiorre Zarelli, che ha anche ricordato come «il Comitato Regionale Lazio è pronto a fare la sua parte come lo ha fatto in passato», facendo riferimento ai soldi stanziati per le trasferte, che potrebbero essere ristorati per sostenere le spese per l'effettuazione dei tamponi rapidi. Il ruolo sociale del calcio dilettantistico e il benessere che ha su tanti ragazzi che oggi sono chiusi in casa è stato il tema sul quale si sono poggiate le società favorevoli alla ripartenza. Il numero elevato dei contagi in Italia è invece stata la motivazione che ha accompagnato la paura e il timore di chi non ritiene ancora arrivato il momento di ripartire. Tutti i partecipanti hanno comunque manifestato apprezzamento per l'incontro, al termine del quale il presidente Zarelli ha assicurato che le indicazioni emerse verranno portate all'esame della Lega Nazionale Dilettanti, che il prossimo 5 febbraio sarà chiamata a decidere sulla ripartenza del campionato di Eccellenza in tutta Italia.
Analizzando la situazione e ascoltando le voci di casa Sora, si evince che la premessa per un'eventuale ripartenza dipende ovviamente dalla lettura della Lega Dilettanti che, con il ministro Spadafora, dovrebbero trovare un accordo dal punto di vista economico per aiutare trasferte e tamponi rapidi ed anche per possibili dirette streaming. Bisognerebbe quindi trasferire il protocollo della serie D all'Eccellenza e far ripartire con le stesse credenziali anche il torneo elite, salvaguardando così il movimento giovanile. La prima ipotesi era quella di disputare andata e ritorno e quindi ripartire dalla 6° giornata ma per tempistiche non sarebbe possibile. La seconda ipotesi è quella di concludere il girone di andata e risulta la meno onerosa. Zarrelli ammette che rivederci a settembre significherebbe dare un colpo di grazia al movimento del calcio regionale. A questo punto, interviene il vice presidente del club volsco, Gianluca Parente, che spiega: «Come rappresentante del Sora Calcio ho espresso il nostro parere, affermando che abbiamo tutta la volontà di ripartire ma abbiamo chiesto le garanzie necessarie nella gestione sanitaria e quindi avere un protocollo uniformato e rigido che ci permetta la normale conclusione del campionato seppur soltanto il girone di andata. Ci dispiacerebbe iniziare e poi fermarci nuovamente. Secondo il nostro punto di vista il movimento del calcio regionale ha bisogno di un sostegno forte da parte del Governo; infatti sono proprio queste società che quotidianamente svolgono attività sportiva dai primi calci fino ai campionati regionali a dare vitalità al settore. Ci vuole rispetto per tutti gli addetti ai lavori che si impegnano per passione ma anche per professione. Detto ciò siamo consapevoli che le priorità in questa fase pandemica è stata e sarà la salute di ognuno di noi e rispettiamo qualsiasi decisione verrà adottata. Come club abbiamo dato il nostro assenso con queste condizioni necessarie al normale svolgimento delle attività». Per cui, contrariamente a quanto inizialmente riportato, da dove si evinceva un Sora non troppo convinto, il numero due bianconero ha ritenuto opportuno sottolineare che gli obiettivi della società restano gli stessi dell'inizio stagione. Ora si attende soltanto il Consiglio Direttivo della Lnd del 5 febbraio ma è abbastanza chiaro che se anche dalle altre Regioni le opposizioni al calcio giocato saranno le stesse, difficilmente si potrà pensare ad una ripresa del movimento dilettantistico.
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