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Stazione da incubo: «Tremo ogni volta che devo andarci»

Parola agli utenti: ad avere paura non sono soltanto le ragazze e il senso di sfiducia è crescente: «Evito di prendere il treno nelle ore serali»

Ogni giorno bisogna prendere almeno due treni per andare e tornare da lavoro o dalla sede dell'università. Tra ritardi, guasti sulla linea, carrozze affollate. La vita dei pendolari è fatta così: sempre in viaggio, a contatto con persone, storie e luoghi. Le stazioni rappresentano uno snodo fondamentale per chi si trova a dover fare la spola tra una parte e l'altra della regione. La linea Roma-Cassino è frequentata da migliaia di persone, sia della provincia di Frosinone, sia dell'area metropolitana della Capitale. E nel punto intermedio si trova proprio il capoluogo, per il quale transita parte del traffico diretto anche in Campania e Molise. La stazione di Frosinone non è certo la più grande della Fl6. Eppure riesce ad accogliere quotidianamente migliaia di passanti che la attraversano per raggiungere le vetture. Durante il giorno vede un grande viavai, soprattutto tra le 6 e le 8, tra le 12 e le 14 e tra le 18 e le 22. Nei cosiddetti orari di punta i frequentatori, presi dai diversi impegni, si lasciano accompagnare dalla moltitudine che condivide queste azioni ordinarie. Dalle 22.30 in poi, però, lo scenario inizia a cambiare. Sempre meno persone arrivano o partono. Nella sala d'aspetto restano una manciata di frequentatori, molti dei quali hanno fatto di quest'area una sorta di rifugio notturno per proteggersi dal freddo e da possibili malintenzionati.

Le testimonianze
Quest'anno ci sono stati diversi episodi di cronaca che hanno visto coinvolte perlopiù donne, pendolari della tratta Roma-Cassino. Queste notizie hanno contribuito a generare paura e senso di insicurezza. A causa anche della presenza di volti poco rassicuranti, in particolare nell'accesso di via Pergolesi.

«Dopo le 21 non mi sento molto sicura a frequentare da sola il sottopassaggio - ha spiegato Gaia, giovane studentessa del capoluogo - Se posso, evito di prendere il treno tardi, perché non si sa mai chi si potrebbe incontrare e penso che non ci siano sufficienti controlli nella zona posteriore della stazione».

Una sensazione condivisa da molte sue coetanee, ma anche da persone adulte.

«Le stazioni sono luoghi di passaggio importanti, che andrebbero anche valorizzati come possibile - ha commentato Lorenzo - Quella del capoluogo è poi un'infrastruttura importante, che serve non solo la città, ma molti comuni del circondario sprovvisti di fermate. In genere, quando la sera si scende dal treno si cerca di fare in fretta nel raggiungere la propria automobile per tornare a casa, perché non c'è quella serenità che permette di pensare magari di intrattenersi per due chiacchiere con amici e compagni di viaggio».

«Anche altri servizi del posto non funzionano, secondo me - ha concluso Alessandra - I bagni sono sempre sporchi e sprovvisti di carta e altri materiali. Anche se siamo tutti consapevoli della loro esistenza in pochi ne fanno uso e a quanto pare anche in maniera incivile».

Gli ultimi interventi
Grazie agli interventi di Ferrovie dello Stato alcune migliorie sono state apportate. È stata rifatta la pavimentazione, l'illuminazione pubblica ora riesce a coprire anche l'uscita delle scale e dello scivolo, le pareti sono state imbiancate. Ma c'è ancora molto da fare.

Veronica Conti

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